In Italia oltre un milione di persone
ignorano di avere una malattia reumatologica a causa delle
diagnosi tardive: in media passano 7 anni per individuare un
caso di fibromialgia o di artrite psoriasica; per scoprire una
spondilite anchilosante trascorrono fino a 5 anni mentre per la
sclerosi sistemica e l'artrite reumatoide gli anni d'attesa sono
rispettivamente 3 e 2. A fare il punto è la Società Italiana
Reumatologia (Sir), in occasione del 59/o Congresso nazionale
che si è aperto a Rimini.
Per invertire la tendenza, la Sir ha avviato un anno fa la
campagna nazionale "Diagnosi Precoce". Sono stati distribuiti
nelle farmacie, della rete di FederFarma Servizi, 100mila copie
del booklet "Le malattie reumatologiche: cosa sono, come
prevenirle e come riconoscerle". Altre 100mila copie di quattro
leaflet dedicati a singole patologie (connettiviti, artrite
reumatoide, fibromialgia e artrite psoriasica) sono state
consegnate alle strutture sanitarie. "Attraverso queste
pubblicazioni si sono raggiunti, anche grazie ad un'intensa
attività on line e sui social media, milioni di pazienti,
caregiver e semplici cittadini", sottolinea la Sir.
Sono inoltre stati svolti corsi di aggiornamento per i
farmacisti proprio sulla diagnosi precoce in reumatologia.
"Siamo soddisfatti perché abbiamo avviato con successo la
prima iniziativa a livello nazionale di sensibilizzazione
sull'importanza di riconoscere le prime avvisaglie delle
malattie - commenta Roberto Gerli, presidente nazionale della
Sir -. In Italia sono oltre 5,4 milioni i pazienti reumatologici
ai quali vanno aggiunti le persone che al momento non hanno
consapevolezza della propria malattia. Quindi in totale oltre un
italiano su dieci è colpito da patologie, più o meno, gravi e
invalidanti".
Identificare la patologia precocemente, sottolinea Gerli, "ci
consente di ottenere una vera e propria prevenzione secondaria.
Siamo in grado di evitare o limitare fortemente i danni
articolari, e quindi la disabilità, causati dal processo
infiammatorio scatenato dalla malattia".
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