Le quattro ondate di contagi Covid
causate in un anno dalla variante Omicron sono descritte anche
dalle analisi delle acque reflue. A mostrare un trend in aumento
e in diminuzione delle concentrazioni di Sars-CoV-2 riflettendo
i trend osservati nei casi clinici è l'analisi effettuata su
circa 10.000 campioni di acque reflue raccolti in 20 Regioni e
Province Autonome attraverso 167 impianti di depurazione. A
rilevarlo è il sesto report di sorveglianza delle acque reflue
pubblicato dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss).
Dal 1/o ottobre 2021 è iniziata in Italia la sorveglianza
ambientale del Sars-CoV-2 secondo la Raccomandazione della
Commissione Ue. Nei 12 mesi successivi, il progressivo aumento
di punti di campionamento inclusi nella sorveglianza ha portato
a "un miglioramento della capacità analitica dei laboratori
designati e dei tempi di trasmissione dei dati". Al 30 settembre
2022 erano stati raccolti in tutta Italia 9.374 campioni di
acque reflue e in 8.315 (88, 8%) era presente mRna del virus.
"Nel periodo di osservazione si sono registrati 4 incrementi
consistenti delle concentrazioni virali nelle acque reflue, in
linea con l'andamento dei contagi nella popolazione e in
corrispondenza con la diffusione delle sottovarianti
Omicron". L'andamento delle concentrazioni di Sars-CoV-2 ha
mostrato quattro "ondate" durante un anno, "associate
all'emergere e alla diffusione delle diverse sottolinee Omicron
(BA.1, BA.2 e BA.4/5)".
Questi risultati, spiega l'Iss, confermano che la
sorveglianza ambientale "può integrare con successo gli
strumenti utilizzati per la sorveglianza integrata del
Covid-19". In questo senso, "lo sviluppo di un nuovo indicatore
Rt-acque reflue, ora in fase di ultimazione, fornirà uno
strumento aggiuntivo a supporto delle decisioni di salute
pubblica".
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