Continuano a calare i casi di
sindrome simil-influenzale in Italia. Nella settimana dal 26
dicembre 2022 al prima gennaio 2023 sono stati circa 719.000 i
contagiati, per un totale di 6.850.000 casi a partire
dall'inizio della sorveglianza, a metà ottobre. Lo rivela il
bollettino di sorveglianza Influnet, a cura dell'Istituto
Superiore di Sanità, che precisa come il suo andamento sia
"anticipato rispetto alle precedenti stagioni" e "con un valore
di picco di incidenza superiore a tutti gli anni precedenti".
Durante la 52/ma settimana del 2022, 1.018 medici sentinella
di tutte le regioni, ad eccezione della Calabria che non ha
attivato la sorveglianza InfluNet, hanno inviato dati al sistema
nazionale di sorveglianza, evidenziando in media 12,2 casi per
mille assistiti, a fronte dei 13,7 della settimana precedente.
E' in calo l'incidenza in tutte le fasce di età tranne che negli
anziani in cui si osserva un lieve aumento. I più colpiti
risultano comunque i bambini al di sotto dei 5 anni, in cui
l'incidenza è pari a 34,6 casi per mille assistiti (42,2 nella
settimana precedente). Scendono a due le Regioni (Valle
d'Aosta, Abruzzo) in cui l'incidenza
ha superato la soglia di massima intensità.
Nella stessa settimana sono stati analizzati 1.284 campioni
clinici provenienti dai diversi laboratori e di questi 281
(21,9%) sono risultati positivi al virus influenzale. In
particolare, 276 sono risultati di tipo A e 5 di tipo B. Ma il
numero di sindromi simil-influenzali è sostenuto, oltre che dai
virus influenzali, anche da altri virus respiratori. Tra i
campioni analizzati, sono stati infatti 108 (8,4%) quelli
positivi per Sars-CoV-2, mentre in 331 casi si è trattato di
virus respiratori, in particolare 270 casi di virus respiratorio
sinciziale, 34 Rhinovirus, 11 Metapneumovirus, 8 Adenovirus, 4
coronavirus e 4 virus parainfluenzali.
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