Parte dalla Spezia il tour
che la Uil organizza "per accendere un faro sui problemi della
sanità ligure", declinazione regionale dell'iniziativa nazionale
"Diamo voce al Paese". A marzo il sindacato organizzerà due
presidi, il 20 marzo di fronte all'ospedale San Bartolomeo di
Sarzana e il 24 marzo di fronte al Sant'Andrea della Spezia, per
sottoporre un questionario ai cittadini e raccogliere
osservazioni e proposte. "La sanità in Liguria si sposta sempre
più sul privato, la carenza di personale è ormai cronica -
spiega Mario Ghini, segretario regionale UIL -. Ultimamente c'è
la tendenza a sostituire i medici con gli infermieri e gli
infermieri con le oss. Non lo possiamo accettare".
La scelta della Spezia non è casuale. "Nel bilancio regionale
della sanità più di 50 milioni di euro l'anno vanno a finire in
visite fuori regione - ricorda il segretario confederale Alfonso
Pittaluga - e la provincia spezzina rappresenta la maggior parte
di queste uscite con oltre 40 milioni. Questa è una città che ha
conosciuto diverse inaugurazioni di ospedali, ma il nuovo
ospedale è ancora da venire".
Il riferimento è al nuovo Felettino, che la città attende da
anni. In tutta la Liguria il piano sanitario prevede inoltre 33
ospedali di comunità. In entrambi i casi, il timore del
sindacato è che non potranno funzionare se gli organici delle
aziende sanitarie non saranno aumentati. "Rischiano di rimanere
cattedrali nel deserto se non saranno riempite di personale
formato - spiega Marco Furletti della UIL spezzina -. Viviamo
ancora il dramma ed il paradosso della vicenda dei settanta ex
oss Coopservice licenziati dopo decenni di servizio presso
l'Asl5 e oggi senza lavoro".
La campagna Uil, che poi proseguirà nel resto della Liguria,
è stata battezzata Articolo 32 per richiamare la parte della
Costituzione che stabilisce il diritto alla salute: "I cittadini
vengano ai nostri gazebo e ci dicano semplicemente se ritengono
che questo diritto sia loro garantito".
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