Un bambino di sette anni in pericolo di vita ha viaggiato a bordo di un velivolo dell'Aeronautica Militare all'interno di una ambulanza assistito da un'equipe del "Bambino Gesù": sarà curato grazie a un programma di cooperazione tra il Centro nazionale trapianti italiano e quello greco.
Il piccolo paziente, di nazionalità greca, in imminente pericolo di vita per una gravissima cardiopatia, necessitava di essere trasferito d'urgenza all'Ospedale pediatrico "Bambino Gesù" di Roma. Per la tipologia di trasporto si è reso necessario, l'utilizzo di un C-130J della 46ª Brigata Aerea di Pisa, velivolo idoneo ad imbarcare l'ambulanza all'interno della quale ha viaggiato il bambino, monitorato ed assistito in circolazione extracorporea (Ecmo) da un'equipe medica composta da infermieri, rianimatori e cardiochirurghi.
Il volo salva-vita è stato attivato, su richiesta dell'Ambasciata greca a Roma, dal Comando Operazioni Aerospaziali (Coa) dell'Aeronautica Militare che ha immediatamente interessato la 46ª Brigata Aerea di Pisa, uno dei Reparti che svolge il servizio di prontezza operativa per questo genere di missioni. Il bambino verrà curato grazie a un programma di cooperazione tra il Centro Nazionale Trapianti e la corrispondente autorità competente greca, l'Hellenic Transplant Organization: secondo l'accordo, operativo dal 2005, i pazienti greci più urgenti, in particolare pediatrici, possono essere trapiantati nel nostro Paese, mentre gli organi dei donatori non utilizzati in Grecia possono essere destinati ai pazienti italiani in attesa di trapianto.
Effettuate dall'equipaggio militare tutte le procedure necessarie, il velivolo, decollato dall'aeroporto di Pisa, si è dapprima diretto a Ciampino da dove è poi decollato alla volta di Atene, intorno alle 11 di ieri mattina. Qui il piccolo, a bordo dell'ambulanza, è stato subito imbarcato sul velivolo per il trasporto d'urgenza. Dopo l'atterraggio all'Aeroporto di Ciampino, avvenuto poco dopo le 19, l'ambulanza si è diretta all'Ospedale pediatrico "Bambino Gesù" di Roma per il successivo ricovero in attesa di trapianto.
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