La Croce Rossa Italiana dall'inizio
del conflitto in Ucraina è stata al fianco delle comunità
colpite e delle persone più fragili. "A un anno di distanza il
racconto del nostro documentario narra la quotidianità di un
Paese in cui la vita cerca di andare avanti nonostante le enormi
difficoltà che hanno colpito persone inermi - dice Rosario
Valastro, presidente della Cri - Così come abbiamo raccolto la
testimonianza di quei volontari della Croce Rossa che sono sul
campo per soccorrere e aiutare"
Attraverso un lungo viaggio nei luoghi simbolo del conflitto,
gli autori del documentario "Respiro d'inverno", i filmmaker
Annalisa Ausilio e Emiliano Albensi, trascinano lo spettatore
dentro le vite stravolte dal conflitto. Come la storia di Paolo,
pensionato ligure che tre anni fa si è trasferito a Piski,
piccolo villaggio del nord dell'Ucraina, per raggiungere sua
moglie Olga, e che da un anno sopravvive a questa "nuova
normalità". La stessa normalità che cerca Larisa, infermiera
sfollata di Mykolaiv, che ora vive a Vinnytsia e ha messo a
disposizione le proprie competenze dopo "l'incontro con la Croce
Rossa".
A far da cornice alla narrazione, "il lungo e inarrestabile"
impegno della Croce Rossa Italiana, da subito al fianco della
Croce Rossa Ucraina, mentre le immagini sono accompagnate dalla
musica del maestro Remo Anzovino. In questo anno gli sforzi
della Croce Rossa vengono testimoniati dai numeri: 3.500
tonnellate di aiuti umanitari inviati, 245 persone fragili messe
in salvo in 3 missioni di evacuazioni da Leopoli, 27 ambulanze
consegnate alla Croce Rossa Ucraina e, ad oggi, utilizzate come
cliniche mobili per garantire assistenza sanitaria anche nei
luoghi più remoti oltre al progetto per la costruzione di 120
alloggi per gli sfollati interni.
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