Nove donne su dieci affermano di aver avuto un'assistenza buona o ottima durante la gravidanza, il parto, dopo la nascita e nel ritorno a casa. Mentre l'ambito più critico è quello del sostegno psicologico, visto che solo un consultorio su due prevede un'assistenza integrata alle donne con disturbo mentale pre e post partum e "manca un protocollo per la salute mentale delle donne fragili". È quanto emerge dai risultati di un questionario diffuso nel 2022 a 3.642 donne che hanno partorito in 16 punti nascita coinvolti in un progetto coordinato dal Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute (Cnapps) dell'Istituto superiore di sanità.
Il progetto ha coinvolto 9 Regioni e una Provincia autonoma per un totale di oltre 500 professionisti, ha previsto la raccolta di dati in tre ambiti: la qualità percepita da parte delle mamme durante il percorso nascita, la promozione della salute mentale in gravidanza e dopo il parto e il supporto alla genitorialità. Ne è emerso che il 90% dei consultori garantisce la valutazione dello stato emotivo e del rischio di depressione pre e post partum. Tuttavia, un protocollo scritto per l'assistenza integrata alle donne con disturbo mentale perinatale c'è solo nel 55% dei consultori familiari, e non in quelli del Sud. Inoltre, l'indagine in 119 Dipartimenti di salute mentale evidenzia che l'80% non dispone di un Protocollo Diagnostico Terapeutico Assistenziale dedicato a questi problemi.
I pediatri di libera scelta mostrano buone conoscenze sulla promozione della salute nei primi due anni di vita, ma non senza 'gap' informativi: 4 su 10 non informano sempre i genitori sui rischi legati all'assunzione di alcol durante l'allattamento e l'11% ritiene che la depressione materna scompaia senza necessità di trattamento. "Questo materiale - afferma Serena Donati, direttrice del Reparto Salute della Donna e dell'Età Evolutiva del Cnapps - potrà facilitare lo scambio di esperienze tra professionisti e decisori, ponendo le basi per investire negli interventi di sviluppo infantile precoce raccomandati da Oms, Banca mondiale e Unicef".
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