È Matteo Gastaldi, responsabile della
sezione di ricerca e del Laboratorio di Neuroimmunologia
dell'Istituto Neurologico Nazionale a carattere scientifico
della Fondazione Mondino di Pavia, il vincitore del premio Rita
Levi Montalcini 2023, assegnato da Aism, Associazione italiana
sclerosi multipla, e dalla sua Fondazione Fism, ai giovani
ricercatori che si sono distinti per l'eccellenza e i risultati
ottenuti. Gastaldi è autore di 80 pubblicazioni scientifiche, di
cui 15 come primo autore, nel campo dei biomarcatori per la
sclerosi multipla e patologie correlate. "Mi sono innamorato"
dice tante volte il ricercatore, parlando del suo percorso di
neurologo e di studioso. Innamoramento e risultati scientifici
non sono agli antipodi: nel caso di Gastaldi, la passione è
quella per "la ricerca traslazionale, ossia per una ricerca che,
quando ha successo, ha un impatto enorme per la pratica clinica
e per le persone che hanno avuto una diagnosi importante legata
a una malattia autoimmune". Il premio Rita Levi Montalcini 2023
è stato assegnato al dottor Gastaldi per "i suoi contributi
continui alla ricerca sulla sclerosi multipla e ad altre
malattie autoimmuni correlate". La sua ricerca verte sui
cosiddetti "autoanticorpi" che si è scoperto essere responsabili
di malattie di tipo autoimmune oggi distinte dalla sclerosi
multipla, ma che sono state a lungo confuse con la sclerosi
multipla, come le malattie dello spettro della neuromielite
ottica e la malattia associata agli anticorpi anti-Mog. "Nel
nostro laboratorio - spiega Gastaldi - studiamo in particolare
gli anticorpi diretti contro la guaina mielinica o contro altre
cellule del sistema nervoso, come per esempio gli astrociti.
Abbiamo lavorato da diversi anni per la messa a punto di
metodiche sempre più efficienti per dosare accuratamente la
presenza di anticorpi noti come gli "anti-acquaporina 4" e
"anti-MOG". Lavoriamo ora per continuare a caratterizzare il
modo con cui questi anticorpi agiscono per causare un danno alla
mielina del sistema nervoso centrale. Questo renderà sempre più
efficiente la distinzione di queste patologie dalla sclerosi
multipla, e ne cambierà la gestione clinica".. "Abbiamo
lavorato recentemente a un progetto di ricerca finanziato da
Fism-conclude poi Gastaldi- per identificare nuovi autoanticorpi
nella sclerosi multipla e in altre patologie demielinizzanti. I
risultati preliminari ci stanno indirizzando verso un nuovo
anticorpo gliale presente sia in malattie demielinizzanti
diverse dalla sclerosi multipla, sia in una piccola percentuale
di pazienti con sclerosi multipla, che potrebbe essere
rappresentare un biomarcatore in queste condizioni".
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