Dopo una lunga battaglia contro la
Sclerosi laterale amiotrofica si è spento a 62 anni Paolo
Annunziato, presidente dell'unica Biobanca Nazionale sulla Sla e
già direttore del Consiglio Nazionale delle Ricerche, e
presidente del Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (Cira),
negli anni in cui ha convissuto con la malattia. La sua
scomparsa a pochi giorni dalla celebrazione della Giornata
mondiale sulla Sla che dal '97 si celebra ogni 21 giugno.
A darne notizia l'associazione Aisla e i Centri Clinici NeMO
che, attraverso i rispettivi presidenti, Fulvia Massimelli e
Alberto Fontana, lo ricordano iniziando con la sua stessa frase,
divenuta emblema di speranza per l'intera comunità Sla: 'Non è
vero che non esiste una cura per la Sla, occorre solo
scoprirla'.
Uomo di scienza, la cui cultura del cambiamento e
dell'innovazione è stata al centro del suo agire, Annunziato ha
sempre posto la sua capacità di visione al servizio delle
Istituzioni del nostro Paese, senza mai far mancare il sostegno
e la presenza a ricercatori e clinici, dicono Aisla e Centri
NeMO. Ha continuato a favorire le condizioni per aumentare le
conoscenze sulla malattia, credendo nella necessità di
intensificare gli sforzi e di utilizzare gli strumenti della
ricerca per amplificare le opportunità per arrivare ad una
terapia.
Convinto che il fine imprescindibile del progresso sia quello
di custodire e proteggere la dignità della persona e della vita,
Paolo Annunziato ha costantemente incoraggiato i suoi compagni
di malattia ricordando sempre l'importanza della speranza che,
proprio in uno dei suoi ultimi messaggi, descrive come quella
"forza che permette di continuare a lottare, anche di fronte
alle difficoltà". Quella speranza che, affermano Aisla e NeMO,
"per una malattia inguaribile come la Sla, oggi deve
concretizzarsi in una presa in carico sempre più adeguata a
garanzia e tutela della qualità di vita". Il messaggio che
lascia Paolo Annunziato è pieno di meraviglia, coraggio e amore.
I funerali a Roma, lunedì 19 giugno. Per volontà della famiglia
il ricordo passa attraverso il sostegno alla ricerca sulla Sla
con una donazione in favore di Aisla attraverso un libero
contributo o l'acquisto del suo libro 'L' Amore ai tempi della
Sla', attraverso cui rivivere le sue emozioni e le sue
esperienze.
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