Nasce l'Alleanza Europa Donna Parlamento. Si insedia oggi un organismo composto da un gruppo di onorevoli che si pone l'obiettivo di difendere i diritti delle pazienti con tumore del seno. È composto da 26 senatori e deputati, sia uomini che donne e appartenenti a diversi schieramenti politici. L'Alleanza vuole facilitare il dialogo tra le Istituzioni e le pazienti attraverso l'ascolto delle esigenze e l'impegno a tradurle in norme favorevoli.
Per i prossimi anni sono state individuate tre aree d'intervento: il buon funzionamento delle Breast Unit, l'implementazione degli screening mammografici e il miglioramento dell'assistenza per le donne con tumore al seno metastatico. La nuova compagine viene presentata oggi con una conferenza stampa alla Camera dei Deputati.
"Il tumore al seno è ancora la prima patologia che colpisce le donne. L'Alleanza - spiega Luciano Ciocchetti, vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera - nasce per unire Parlamento, mondo scientifico e le migliaia di donne che lottano per superare questa patologia. Ad oggi persistono ancora notevoli criticità, a partire dalla prevenzione, che dovrebbe essere potenziata attraverso un ampliamento della fascia di età per tutte le donne tra i 45 ai 74 anni, in ossequio alla raccomandazione europea votata a dicembre. Inoltre, appare fondamentale anche portare avanti un'azione di sensibilizzazione per garantire l'adesione agli screening esistenti".
"Il nostro progetto - afferma Rosanna D'Antona, presidente di Europa Donna Italia -. È un'ottima dimostrazione che la lotta al cancro interessa tutti. In particolare, ci impegneremo nel potenziamento delle Breast Unit. In Italia attualmente sono 256 e risultano attive nell'80% delle strutture sanitarie di oncologia. Vanno implementate". L'incidenza dei tumori nel mondo "cresce, in particolare per il tumore al seno, con una previsione di circa il 20% nei prossimi vent'anni - afferma Corrado Tinterri, direttore della Breast Unit di Humanitas Milano -. È quindi evidente la necessità di centri di senologia sempre più specializzati e attivi, perché è lì che già oggi si registra un aumento di guarigione del 18% a parità di stadio di malattia rispetto agli ospedali generalisti".
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