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Sindacato medici, senza sanità pubblica spenderemmo 1.200 euro a ricovero

Sindacato medici, senza sanità pubblica spenderemmo 1.200 euro a ricovero

Anaao calcola l'esborso dei cittadini se crollasse il Servizio sanitario nazionale

ROMA, 01 agosto 2023, 17:57

Redazione ANSA

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Sindacato medici, senza sanità pubblica spenderemmo 1.200 euro a ricovero - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sindacato medici, senza sanità pubblica spenderemmo 1.200 euro a ricovero - RIPRODUZIONE RISERVATA
Sindacato medici, senza sanità pubblica spenderemmo 1.200 euro a ricovero - RIPRODUZIONE RISERVATA

Da 422 a 1.278 euro al giorno per un ricovero nel privato; 395 euro per un controllo cardiologico in un uomo adulto, che arrivano a 775 per una donna, se si aggiunge anche la mammografia. A fare i conti è il sindacato dei medici dirigenti della sanità pubblica Anaao Assomed, che pubblica il 'conto ombra' dei costi a carico del Servizio sanitario nazionale e che i cittadini spesso ignorano.

"Le decisioni in tema di sanità di chi ci governa - premette il sindaco - avranno inevitabili e pesanti ripercussioni sulle tasche dei cittadini" perché "se non ci fosse più il Servizio Sanitario Nazionale, che oggi grava sui cittadini solo per la fiscalità generale, il conto delle cure sarebbe assai salato".

La ricerca Anaao, aggiornata a giugno 2023, entra nel dettaglio. In caso di ricovero, ci sarebbero molti altri costi a carico del paziente, se non ci fosse l'Ssn: ad esempio 1.200 l'ora per la sala operatoria, 600 euro al giorno per la degenza in un reparto chirurgico, 400 a giorno per la degenza in un reparto di medicina e ancora 165 euro al giorno per ricovero ordinario post acuzie.
Per quanto riguarda gli interventi chirurgici, l'indagine prende come esempio la procedura di asportazione della colecisti in laparoscopia. In questi casi si va da 3.300 a 4.000 euro a seconda della complessità, a cui aggiungere la parcella del chirurgo, che va da 3.000 a 10.000 euro.

Oggi, spiega il sindacato in un video, "tutto questo con il Servizio sanitario nazionale è gratuito perché incluso nel costo che paga il cittadino con la fiscalità generale. Vogliamo conservare il nostro servizio sanitario pubblico e universalistico - chiede Anaao - o siamo disposti a pagare queste cifre per curarci?". 

"Siamo in una fase rischiosa per la tutela del diritto alla salute e le cause hanno radici antiche moltiplicatesi nel tempo", denuncia il sindacato medici Anaao Assomed. Tra i motivi delle difficoltà che minacciano la sanità pubblica, scrive il sindacato, "il cronico insufficiente finanziamento pubblico del Servizio sanitario nazionale; l'autonomia differenziata, l'eccessiva frammentazione regionale e territoriale che subordina il diritto alla salute alla residenza, causando drammatiche differenze di aspettativa di vita e degradanti viaggi della speranza; la mancanza di riforme organiche nazionali del servizio sanitario che affrontino i cambiamenti demografici e sociali in cui siamo immersi".

Per non parlare, aggiunge il sindacato, di Covid e post Covid con tutte le conseguenze sanitarie, sociali economiche. "A questo si aggiungono la carenza di personale, l'incremento vertiginoso dei costi di tutte le attività sanitarie".
Questo però è il momento per agire e l'Anaao Assomed chiama quindi in causa Governo, Regioni e Istituzioni per rispondere alla domanda: "quale parte del Pil "siamo disposti a destinare alla salute delle persone: il confronto con l'Europa è desolante". 
   

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