"Prima chiudiamo i contratti e meglio è. Non potrà avvenire nulla di nuovo e sono relativi a un periodo precedente al Covid e al Dm77 (sugli standard dell'assistenza territoriale, ndr.) perchè riguardano gli anni 2019-2021. Occorre quindi chiudere questo capitolo propedeutico e avviare una vera e propria riforma del sistema sanitario".
Riforma che dovrà portare l'Italia "a tornare ad essere un punto di riferimento e a essere il Paese dove si offrono le migliori cure. Possiamo candidarci a questo ruolo, abbiamo tanti professionisti e poli di eccellenza ma dobbiamo imparare ad organizzarci".
A fare il punto in vista della ripresa dopo l'estate è il presidente della Fnomceo Filippo Anelli dal quale parte il richiamo a "puntare sui giovani". E allora maggior peso agli ospedali e, sul territorio, realizzare un lavoro di gruppo con case di comunità che possono essere inquadrate in forme associative. Ma servono risorse. Da qui la battaglia sul fronte della richiesta di un aumento dei fondi in Manovra. "Il ministro della Salute Schillaci - ricorda il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici - ha chiesto al ministro dell'Economia 4 miliardi in più.
Se riuscisse a portare a casa questo intento si comincerebbe a ragionare". I giochi, fa intendere Anelli, non sono da considerarsi chiusi. Grande anche il pressing in tal senso - evidenzia - da parte della stessa Fnomceo e delle organizzazioni sindacali.
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