La sottovariante cosiddetta Eris, la
EG.5, è la variante attualmente prevalente del virus Sars-CoV-2
e la sua proporzione è risultata in crescita nelle ultime
settimane: rappresenta il 41,9% dei campioni, pari a 249 su 773.
È quanto risulta dalla flash survey coordinata dall'Istituto
Superiore di Sanità in collaborazione con il ministero della
Salute e con il supporto della Fondazione Bruno Kessler, le
Regioni e le PPAA (Province Autonome). L'indagine ha preso in
considerazione i campioni notificati dal 21 al 27 agosto 2023 da
analizzare tramite sequenziamento genomico.
Un quadro simile a quello italiano si osserva a livello
globale, dove EG.5, ed in particolare EG.5.1, è caratterizzata
da un notevole incremento, rappresentando la Variante di
Interesse (VOI) maggiormente rilevata in Europa, Stati Uniti e
Asia 7,8. Gli studi ad oggi effettuati evidenziano che EG.5 è
caratterizzata da un elevato tasso di crescita che, insieme ad
una diminuita capacità neutralizzazione da parte di anticorpi
verso altre varianti giustificherebbe la sua prevalenza in
diversi Paesi.
"Ad oggi - si legge nel documento - non si evidenziano rischi
addizionali per la salute pubblica rispetto ai lignaggi
co-circolanti".
Per quanto riguarda le altre varianti internazionalmente
attenzionate, si riscontra una stabile prevalenza nel nostro
Paese della variante XBB.1.16, detta Arturo, (16,5%), mentre i
valori relativi a XBB.1.5 (Kraken) risultano in diminuzione
(13,4% contro il 21,2% della precedente indagine di luglio
2023), così come quelli relativi a XBB.2.3 (7,8% contro il 12,2%
della precedente indagine).
Si continua a segnalare la circolazione di CH.1.1, cosiddetta
Orthrus, con valori di prevalenza contenuti (2,3%).
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