In Europa solo l'83% delle
persone infette da Hiv sa di esserlo, l'85% di queste sono in
trattamento e nel 93% dei casi trattati il virus è a livelli
talmente bassi da non essere trasmissibile. I dati, aggiornati
al 2021, del Centro europeo per la prevenzione e il controllo
delle malattie dicono che il continente non è sulla buona strada
per raggiungere gli obiettivi del 2025 di Unaids, che prevedono
il 95% per ciascuno degli indicatori menzionati. L'Italia è,
rispettivamnte, al 94%, 93% e 92%. Nell'Ue l'11% dei positivi
non sa di esserlo, e questo dà margine di diffusione della
malattia.
Per raggiungere i target 2025 e sconfiggere la malattia nel
2030, come previsto dall'Agenda sviluppo sostenibile dell'Onu,
l'Ecdc raccomanda più servizi di test e terapia. Ma anche
un'azione di sensibilizzazione per combattere la paura di quella
che negli anni ottanta era nota come la "peste del XX secolo".
Paura che, mostra un sondaggio Ecdc, è ancora forte e frena
prevenzione, diagnosi e cura. "Quello che forse ci è mancato in
questi anni sono campagne di informazione per far capire che ora
la malattia è curabile, prevenibile, e nei sieropositivi sotto
trattamento completo, il virus è così soppresso che non sono più
contagiosi", ha detto all'ANSA la direttrice dell'Ecdc Andrea
Ammon.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA