Tutelare i soggetti più fragili dal Covid. E' questo l'imperativo in vista della prossima stagione autunnale ed a fronte dell'aumento dei casi nelle ultime settimane. A partire dagli ospedali che, nelle varie regioni, stanno già adottando una stretta prevedendo che i medici ed i sanitari che risultano positivi al virus, anche se asintomatici, debbano restare lontani dai pazienti e dai reparti, svolgendo altre mansioni. Grande fermento si registra anche nella scuola, dove sindacati e personale sollecitano al più presto chiarimenti da parte del ministero della Salute sul come gestire i contagi tra insegnanti ed alunni.
A chiarire che la linea è innanzitutto quella mirata alla protezione delle categorie maggiormente a rischio, in primo luogo attraverso le vaccinazioni, è lo stesso ministro Orazio Schillaci, da New York dove partecipa all'Assemblea generale dell'Onu: "Faremo una campagna vaccinale molto stringente perche' dobbiamo far si' che in maniera volontaria, ma con grande responsabilità, alcune categorie vengano vaccinate, come gli anziani, le persone fragili, gli operatori sanitari, le donne in gravidanza. Ed oltre il Covid - ha spiegato - e' importante anche la campagna vaccinale per l'influenza, che in passato in Italia ha portato tante vittime". Le prime dosi del vaccino anti-Covid aggiornato inizieranno ad arrivare nelle Regioni dalla prossima settimana. Non bisogna dimenticare, avverte ancora Schillaci, che la pandemia ci ha insegnato che i virus "non hanno confini e che è necessario rafforzare i servizi sanitari e un approccio interdisciplinare e di cooperazione".
La priorità è ora preparare la risposta a possibili nuove pandemie, è il monito dell'Onu. Problemi per i sistemi sanitari nazionali, mette inoltre in guardia il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), possono venire dalla combinazione dei casi di Covid, influenza stagionale e virus respiratorio sinciziale. Intanto, negli ospedali italiani si attua una stretta, come spiega il presidente della Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso), Giovanni Migliore: "Le direzioni Salute delle Regioni stanno dando delle indicazioni. L'orientamento è quello di non tenere a contatto i pazienti tutti, e ovviamente in particolare i più fragili, con coloro che sono positivi e devono far trascorrere il periodo nel quale possono trasmettere il virus. Perciò, tali sanitari devono essere collocati in delle aree che non sono considerate a rischio, e dunque non possono stare all'interno dei reparti ma devono essere adibiti ad altre mansioni".
Questo orientamento, tuttavia, rileva, "è più facile da applicare per il personale amministrativo, che può essere tenuto in smart working, ma è meno facile trovare una collocazione idonea per coloro che devono svolgere una mansione sanitaria". Inoltre, ricorda il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, è già stata emanata una circolare in cui si specifica che è richiesta la mascherina all'interno degli ospedali laddove c'è la presenza di soggetti fragili. Tra le Regioni, però, la Campania ha scelto una linea di maggiore rigore ed ha reintrodotto l'obbligo di mascherina in ospedale in tutti i reparti per personale, pazienti e visitatori.
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