"Saranno disponibili anche in Italia,
entro due anni, i nuovi farmaci per combattere l'Alzheimer, di
cui oggi si celebra la giornata mondiale". Lo ha annunciato il
presidente della Rete Irccs Neuroscienze e Neuroriabilitazione
del Ministero della Salute, Raffaele Lodi, spiegando che "non
tutti i pazienti potranno utilizzarli poiché aggrediscono la
malattia nella sua forma più iniziale, ossia paucisintomatica o,
addirittura, presintomatica". Lodi ha parlato di numeri
altissimi e in crescita tenuto conto che l'incidenza è legata
all'età in un Paese, e l'Italia è il Paese più vecchio del mondo
assieme al Giappone.
Lodi ha spiegato che "la Rete, in questi anni, ha lavorato
per condividere ed applicare quotidianamente i migliori
protocolli clinici neuropsicologici di diagnostica strumentale e
di laboratorio per caratterizzare al meglio i pazienti e
individuare quindi, nelle fasi più precoci dell'Alzheimer, su
tutto il territorio nazionale coloro i quali beneficeranno
maggiormente dei nuovi presidi terapeutici". La Rete, con
l'Istituto Virtuale Nazionale (Ivn) Demenze coordinato da
Fabrizio Tagliavini, past-president della Rin, è particolarmente
impegnata su questo versante come ricordato poche settimane fa
dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci, il quale, in
occasione di un incontro promosso dal gruppo Interparlamentare
presieduto da Beatrice Lorenzin e Annarita Patriarca aveva
parlato di "ruolo importante del network nella ricerca
sull'Alzheimer mirato alla comprensione dei meccanismi della
malattia, finalizzati allo sviluppo di trattamenti efficaci e al
miglioramento anche della qualità della vita dei pazienti grazie
alla ricerca". Tagliavini, che coordina le attività dei 19 Irccs
dell'Ivn Demenze volte all'armonizzazione delle procedure e dei
protocolli di studio per offrire ai pazienti gli stessi standard
e le stesse opportunità su tutto il territorio nazionale,
sottolinea che il lavoro attuale dell'Ivn Demenze è focalizzato
sui biomarcatori per la diagnosi precoce, in previsione dei
trattamenti farmacologici "disease modifying" che saranno
disponibili nel prossimo futuro di cui ha parlato Lodi.
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