"Più si accumulano dati che
documentano l'efficacia delle terapie, in vari contesti, più si
pone il tema della sostenibilità dei trattamenti Car T in
Italia, specialmente in un Paese come il nostro che ha la
fortuna di godere di un sistema sanitario universalistico". Lo
ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di
Sanità, coordinatore dell'Oncoematologia e dell'Officina
farmaceutica dell'Irccs Bambino Gesù, durante i lavori
dell'annual meeting di Acc, la rete oncologica nazionale del
ministero della Salute, in corso a Genova.
Locatelli, che ha diretto il progetto sulle Car T finanziato
dal Parlamento con 10 milioni di euro, ha aggiunto che "è
importante valorizzare il ruolo che può essere svolto dalle
istituzioni accademiche non solo nello sviluppo di nuovi
approcci ma anche nella manifattura delle cellule Car T; una
pianificazione nazionale per individuare un congruo numero di
centri- ha detto ancora Locatelli - è fondamentale così come è
rilevante sottolineare che, grazie alla creazione del Centro
nazionale per lo sviluppo di terapia genica e farmaci con
tecnologia a Rna, si è già creata una massa critica di quelle
istituzioni che hanno interessi e competenze nel merito. Ciò
anche per riuscire a offrire le terapie nella cura di patologie
di nicchia che magari riescono a riscuotere minor interesse
dalla grande industria".
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