Non esiste una sola obesità, ma
almeno quattro diverse tipologie. Comprendere per ciascun
paziente quale sia il suo fenotipo aiuta a indirizzarlo al
trattamento più efficace. È uno dei dati emersi dal VI Congresso
Nazionale della Società Italiana di Nutrizione Clinica e
Metabolismo (Sinuc) in corso a Roma.
L'obesità è una malattia cronica, recidivante,
multifattoriale, la cui prevalenza continua ad aumentare in
tutto il mondo. Secondo gli esperti Sinuc se ne possono
individuare quattro tipi: nella prima, definita 'cervello
affamato', l'asse cervello-intestino induce un bisogno di
maggiori calorie per raggiungere la pienezza e la sazietà; nella
seconda (fame emotiva) il desiderio di mangiare serve a far
fronte a emozioni positive o negative; nella terza (intestino
affamato) si ha uno svuotamento gastrico più rapido; la quarta
(combustione lenta) è caratterizzata dalla diminuzione del tasso
metabolico.
"L'eterogeneità tra i pazienti con obesità è particolarmente
evidente nella risposta di perdita di peso agli interventi
sull'obesità, come diete, farmaci, dispositivi e interventi
chirurgici. È ormai assodato che l'approccio di diminuire
l'apporto calorico e aumentare il movimento è inefficace e
superato", dice il presidente Sinuc Maurizio Muscaritoli.
"L'obesità è una forma di malnutrizione per eccesso ma ha una
origine che riconosce fattori alimentari, genetici, emotivi,
sociali, per questo risulta così difficile intervenire", spiega
Alessio Molfino, professore associato di Medicina Interna alla
Sapienza Università di Roma. "Su questa complessità si innestano
i fenotipi il cui riconoscimento permette una medicina sempre
più personalizzata".
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