La Regione Emilia-Romagna faccia
chiarezza sulla riforma sanitaria dell'emergenza-urgenza. A
chiederlo è Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d'Italia,
in un'interrogazione in cui vuole conoscere "quali azioni si
stiano mettendo in campo per superare le criticità segnalate in
questi mesi dalle sigle sindacali in merito alla riforma
dell'emergenza-urgenza". La consigliera Fdi, poi, chiede come si
intendano tutelare "medici e personale infermieristico, dato che
per le imminenti aperture dei primi Centri di assistenza per
l'urgenza (Cau), è stato sollevato da alcune sigle sindacali il
problema di una forte disorganizzazione che rischia di tradursi
nel semplice spostamento di risorse umane da una parte all'altra
senza una vera progettualità".
Sulla stampa, afferma Evangelisti, sono apparsi dubbi e
perplessità riguardo alla riforma. Sui Cau, che si occuperebbero
dei casi meno gravi mentre gli altri vengono trattati in pronto
soccorso, "si è scatenato un dibattito che prosegue tuttora: il
timore è che questi possano diventare nel tempo dei pronto
soccorso di serie B". Il cittadino dovrebbe prima telefonare,
poi sarebbe indirizzato al punto più vicino: "Sarà pertanto reso
disponibile H24 un sistema di risposta telefonica: all'altro
capo ci saranno operatori tecnici selezionati con procedura
concorsuale, che risponderanno da tre punti che sono già stati
identificati in Parma, Bologna e Ravenna". Il primo controllo
sarà di un infermiere al triage, ma sulla stampa è riportato che
sarà un operatore tecnico ad agire, attraverso un algoritmo. Una
procedura, continua Evangelisti, che "solleva diversi
interrogativi": dalla procedura farraginosa alla presenza di
medici in sala operativa "scaricando funzioni particolarmente
delicate sull'equipaggio infermieristico" e sostituendo "in toto
gli equipaggi avanzati con equipe medico infermieristica".
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