Nasce un modello innovativo per la lotta al cancro: è la prevenzione attiva contro i tumori, che permette di intercettare le condizioni che possono preannunciare l'insorgenza di una neoplasia, dall'instabilità genomica all'infiammazione, attraverso dei test specifici. Il nuovo approccio è definito 'Cancer Driver Interception' - appunto l'intercettazione dei fattori che promuovono il cancro prima che questo si manifesti clinicamente - e secondo gli esperti è una nuova frontiera dell'oncologia. Questo il tema della Consensus Conference 'Nuovo approccio nella prevenzione dei tumori, in Italia il primo modello al mondo', organizzata al Senato su iniziativa del presidente della commissione Affari sociali, sanità, lavoro Francesco Zaffini.
La cancerogenesi "dura anni - spiega Adriana Albini, dell'Ieo, responsabile del Working Group Cancer Prevention di Aacr (American Association for Cancer Research) -. All'inizio si verificano infatti alcune condizioni predisponenti che, se intercettate e modificate, possono arrestare il processo, prevenendo l'insorgere della neoplasia. Condizioni ora chiare e studiate con decine di pubblicazioni scientifiche che possono essere monitorate con semplici test. E in Italia è stato messo a punto il più innovativo modello operativo al mondo: il protocollo Helixafe, sviluppato da uno spin-off dell'Università Tor Vergata".
Si tratta di "una vera e propria rivoluzione - sottolinea Rossana Berardi, Ordinario di Oncologia all'Università Politecnica delle Marche e membro del Direttivo Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) - che trasforma radicalmente il punto di vista sull'approccio ai tumori, incentrato oggi esclusivamente sulla diagnosi precoce e sulle terapie, a partire appunto dalla individuazione di Cancer Drivers che determinano lo sviluppo dei tumori. Come per le malattie cardiovascolari possiamo controllare la pressione arteriosa e il livello di colesterolo, fattori di rischio davvero importanti, oggi possiamo verificare le mutazioni che portano all'insorgenza dei tumori. Come? Con l'analisi dell'instabilità genomica, del controllo dell'infiammazione cronica, dello squilibrio del sistema immunitario e della flora batterica intestinale".
L'instabilità genomica "è il driver principale - conclude Giuseppe Mucci, Presidente di Bioscience Foundation - e ciò si evidenzia con il sequenziamento del Dna libero circolante, che si ottiene con un semplice prelievo di sangue".
“Le tecniche di sequenziamento del DNA libero circolante rappresentano una svolta epocale nella prevenzione del cancro, - sottolinea il dott. Luca Quagliata, Biotecnologo Molecolare, Università di Heidelberg in Germania – ciò perché consentono la valutazione delle conseguenze dovute all’impatto genotossico accumulato nel DNA e può diventare driver del cancro. Come studiato dallo spin-off dell’Università Tor Vergata, frutto della ricerca italiana”.
“Il numero assoluto di tumori nei Paesi occidentali aumenta, ma cala la mortalità, grazie alla diagnosi precoce - aggiunge il prof. Saverio Cinieri, Presidente Nazionale AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. In Italia nel 2022 sono state registrate 390.000 diagnosi, 14.000 in più rispetto al 2020. Dobbiamo intervenire sulla prevenzione primaria, con la correzione di scorretti stili di vita, soprattutto fumo, sovrappeso e sedentarietà, ed ora anche sulla prevenzione attiva. Per questo va sviluppato un progetto di comunicazione ed educazione importante fra i clinici, ma soprattutto fra i medici di famiglia.”
“Il nostro compito è proprio quello di ridurre il carico di malattia oncologica - afferma il dott. Pier Luigi Bartoletti, Vicesegretario Nazionale della Fimmg (Federazione italiana Medici di famiglia) - poter intervenire attraverso controlli prodromici, rappresenta un passo in avanti notevole”.
“Il tumore è una malattia che colpisce soprattutto gli anziani, ma che si sviluppa negli anni sin da giovani - ricorda il dott. Roberto Messina, Presidente Nazionale di Senior Federanziani - per questo è importante agire sulla prevenzione primaria e attiva con questi nuovi test, per avere una terza età libera da malattie importanti come quelle oncologiche”.
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