"Le aziende sanitarie pugliesi sono
obbligate a potenziare, in ambito territoriale, attraverso i
propri uffici aziendali e distrettuali competenti, compresi i
servizi farmaceutici, le attività di verifica
sull'appropriatezza delle prescrizioni emesse da parte dei
medici di Medicina generale al fine di assicurare l'attività di
farmacosorveglianza e di controllo della spesa farmaceutica". E'
un passaggio della lunga nota con la quale l'Asl di Foggia
replica alla protesta del Sindacato dei medici italiani (Smi)
della Puglia per i rimborsi chiesti ad alcuni medici di famiglia
per farmaci prescritti gratuitamente ai pazienti. Gli assistiti
in cura avrebbero dovuto pagare di tasca propria i medicinali,
stando alle indicazioni Aifa. Lo Smi ha dato mandato ai propri
avvocati di difendere le ragioni dei medici chiamati a
rimborsare i farmaci, richieste che vanno dai 4.500 ai 6mila
euro. "Va sottolineato - riferiscono dall'Asl - che sulla
totalità dei medici convocati, quelli oggetto di tale procedura
rappresentano una quota esigua (6 nel Distretto di Foggia città)
e che la maggior parte dei medici ha apprezzato l'iniziativa,
interpretandola nel modo corretto: trasparenza ed equità nelle
valutazioni e maggiore garanzia del medico". L'azienda sanitaria
evidenzia che ad ogni Asl "sono stati assegnati i tetti di spesa
e gli obiettivi di budget sulla spesa farmaceutica,
convenzionata e diretta".
Nel caso dell'Asl di Foggia, l'obiettivo assegnato dalla
Regione è "di un risparmio di 7,5 milioni di euro per il 2023"
sulla farmaceutica. "Recependo le indicazioni regionali - si
difende l'Asl - è stato deliberato un Piano operativo sul
contenimento della spesa farmaceutica che assegna ai medici di
medicina generale un preciso budget di spesa, ponderato sul
numero degli assistiti e sull'incidenza di induzione di spesa
del singolo medico". E aggiungono dall'azienda sanitaria:
"Alcuni medici ad alto impatto di spesa, pur convocati
ufficialmente dal direttore generale, hanno declinato la propria
partecipazione agli incontri ed hanno scelto di non presentarsi
agli audit".
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