"Ora finalmente si riconosce il
diritto all'oblio oncologico anche in Italia. Del resto, il
pieno reinserimento sociale è cruciale nel percorso del paziente
oncologico e anche il reinserimento lavorativo è tra gli
obiettivi del Piano Oncologico Nazionale 2023-2027 con cui
puntiamo a rafforzare la prevenzione, le reti oncologiche
regionali, l'empowerment dei pazienti, la ricerca". Lo ha
affermato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in un
messaggio in occasione del convegno 'Oblio oncologico: una legge
di civiltà', promosso dal Cnel. La lotta contro il cancro, ha
affermato, "è una priorità assoluta per il ministero della
Salute. E richiede il contributo di tutti". "Ho fortemente
sostenuto la legge sull'oblio oncologico per garantire diritti e
parità di trattamento alle persone che escono dalla malattia
oncologica. Purtroppo chi guarisce dal cancro si trova ancora di
fronte ad alti steccati che ostacolano il ritorno alla
normalità. Succede - rileva Schillaci - nella ricerca del
lavoro, nelle adozioni, nella sottoscrizione di un mutuo o di
un'assicurazione: tutte circostanze nelle quali l'aver avuto un
tumore pesa come uno stigma incancellabile. Porre fine a queste
discriminazioni è, appunto, una battaglia di civiltà. Considero
un grande traguardo sul piano umano e sociale la convergenza di
tutte le forze politiche su questa legge". Schillaci ha
ricordato come "grazie allo sviluppo della diagnostica, agli
screening, alle migliori capacità di cura, abbiamo un numero
sempre maggiore di persone che sopravvivono dopo una diagnosi di
tumore. Nel 2020 sono stati stimati in oltre 3 milioni e
seicentomila i pazienti viventi dopo la diagnosi di malattia
oncologica. Si tratta di circa il 37% in più di quanto si
osservava 10 anni prima. E il 27% di queste persone è
considerato guarito, ovvero la sua aspettativa di vita è
pressoché uguale a quella di chi non si è mai ammalato". Eppure,
prosegue, "alla guarigione dal punto di vista medico non
corrisponde ancora una guarigione giuridica e sociale". L'oblio
oncologico è un impegno che le istituzioni e la politica "hanno
fatto proprio e ora finalmente - ha concluso il ministro - si
riconosce il diritto all'oblio oncologico anche in Italia".
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