La Camera dei deputati
messicana ha approvato un provvedimento che limita la cosiddetta
"obiezione di coscienza" degli operatori sanitari: questi ultimi
potranno esercitare il loro diritto a non prendersi cura di un
paziente, se ciò va contro le loro convinzioni, ma solo in
presenza di personale in grado di sostituirli.
La riforma, contestata dal Partito d'azione nazionale (Pan,
conservatore), la principale forza di opposizione, prevede che
medici o infermieri che assistono, ad esempio, a un aborto, non
potranno invocare l'obiezione di coscienza se la vita del
paziente è a rischio, se potrebbe comportare sequele sulla sua
salute o se dovesse prolungare la sua sofferenza.
Secondo i parlamentari del Pan, la nuova legge "criminalizza" il
personale medico e infermieristico che voglia esercitare
obiezione di coscienza in base alle proprie convinzioni
religiose, morali o etiche.
La riforma è passata con 291 deputati favorevoli, 106
contrari e 13 astenuti soprattutto grazie ai voti del partito al
governo, il Movimento rigenerazione nazionale (Morena, di
centrosinistra), e ora dovrebbe essere approvata senza intoppi
anche al Senato.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA