"Il Covid ha dimostrato
soprattutto che, quando c'è il bisogno, tutti vorrebbero avere
le cose velocemente. Qualche volta è possibile, se si è lavorato
preventivamente, quindi l'obiettivo della ricerca è anche
riuscire a costruire delle piattaforme che siano veramente in
grado di essere acceleratori, nel momento in cui si creano delle
emergenze, proprio come nel caso della pandemia". Lo ha
affermato oggi a Trieste Francesca Patarnello, market access e
government affairs di Astrazeneca, presente al convegno "Scienze
della vita: al centro del futuro".
"C'è ancora tantissimo spazio per migliorare la velocità
della ricerca - ha aggiunto - e anche la velocità dell'accesso
alle cure e all'accesso ai farmaci innovativi, che sappiamo
essere ancora abbastanza lenta e anche disomogenea nel
territorio e nel mondo sicuramente. Come ha dimostrato il Covid
anche a livello italiano abbiamo delle grosse differenze tra una
regione e l'altra".
Patarnello ha quindi ricordato che "abbiamo effettuato
investimenti importanti in molte aree, dall'oncologia
all'ematologia, alle malattie cardiovascolari, alle malattie
renali e respiratorie. Sono tutte aree dove noi facciamo la
differenza in termini non solo di durata della vita ma anche in
termini di salute. Quindi anche con un vantaggio sui costi per
il sistema sanitario. Crediamo molto a questo - ha concluso -
abbiamo concentrato tutti i nostri investimenti nella ricerca e
adesso cominciamo a vedere i frutti".
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