L'arte come strumento per migliorare la vita dei pazienti oncologici. E' l'obiettivo dell'iniziativa 'Andos va al museo', promossa ad ottobre dall'Associazione Nazionale Donne Operate al Seno (Andos) e che, nella prima edizione della campagna, ha visto 30 comitati locali aderenti, 37 luoghi di cultura visitati e 1.145 partecipanti.
L'iniziativa è stata pensata per offrire visite guidate in musei, parchi archeologici, chiese e complessi monumentali. Il tutto con l'organizzazione di aperture straordinarie in luoghi non sempre accessibili, per chi è stato colpito e per chi vive la malattia, ma anche per associate, volontari e soci sostenitori.
#Andosalmusero pone al centro la storia dell'arte come terapia per migliorare la propria condizione di vita, perché, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, la salute deve essere intesa come uno stato completo di benessere fisico, sociale e mentale e non solo come assenza di malattia o d'infermità.
"La partecipazione culturale è un momento di intrattenimento ma, come dimostrato da diversi studi epidemiologici, contribuisce anche al mantenimento della salute - sottolinea la presidente di Andos Flori Degrassi - L'interesse per la cultura va a incidere sulle aspettative di vita e sul miglioramento della qualità della vita in caso di patologie anche gravi e degenerative. Riuscire a descrivere quali emozioni suscita un'opera d'arte può aiutare a far emergere i propri sentimenti, a individuare e definire i problemi, a ridurre l'ansia e migliorare lo stato di salute complessiva". L'arte insomma, conclude l'associazione, "è uno strumento utile per imparare a descrivere sé stessi e a guardare il mondo nel dettaglio e può curare perché stimola l'attenzione e aiuta la concentrazione".
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