È in costante crescita il trend della
mobilità sanitaria, cioè lo spostamento dalla propria Regione di
residenza per trovare risposte ai problemi di salute. Con un
valore che in termini economici si aggira intorno ai tre
miliardi di euro, negli ultimi sei anni si è registrato un
decremento solo nel 2020, con un flusso tendenzialmente diretto
da Sud verso Nord.
È quanto emerge dal secondo rapporto di Agenas sulla mobilità
sanitaria relativa al 2022 presentato a Roma. Le principali
Regioni attrattive sono Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto,
mentre quelle dalle quali ci si sposta di più sono Campania,
Calabria e Sicilia. Si evidenzia anche un'incidenza importante
della mobilità tra le regioni del Centro-Nord soprattutto di
prossimità, che rispetto al totale risulta essere
complessivamente pari al 24% al Nord, al 12,6% al Centro e al
5,7% al Sud.
Rimane stabile in molte Regioni, ad eccezione del Lazio che
riduce la tendenza, la mobilità per ricoveri ad alta
complessità, mentre cala del 18% quella per la bassa
complessità. Le strutture maggiormente attrattive per la
mobilità relativa ai ricoveri sono quelle private accreditate,
che incidono per tre quarti del totale in merito alle
prestazioni di alta complessità.
Guardando nello specifico alle Regioni che hanno il maggior
numero di abitanti, poi, dall'analisi emerge che se il Lazio
riduce notevolmente il suo saldo negativo per effetto della
riduzione dello spostamento dei suoi residenti per alta
complessità dei ricoveri, la Lombardia lo riduce invece
moderatamente per effetto di maggiori spostamenti, ma migliora
notevolmente il rispetto dei tempi di attesa per gli interventi
chirurgici oncologici e muscolo-scheletrici per i propri
residenti.
Nel caso della Campania, la regione riduce moderatamente il
valore di saldo negativo ma aumenta la sua capacità attrattiva
sull'alta complessità dei ricoveri.
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