Ritardi nella diagnosi, scarso
coordinamento tra medico di famiglia e specialisti, liste
d'attesa. E poi difficoltà di ottenere le cure domiciliari,
riabilitazione insufficiente, costi per ottenere protesi e
ortesi. Sono alcune delle difficoltà con cui si scontrano
quotidianamente i 22 milioni di italiani affetti da malattie
croniche - 8,8 milioni con una forma grave - e i 2 milioni con
una malattia rara. A denunciarlo il XXI Rapporto di
Cittadinanzattiva sulle politiche della cronicità, dal titolo
"Nel labirinto della cura", presentato oggi a Roma al ministero
della Salute.
"Il labirinto è la rappresentazione opposta rispetto alla
linearità del percorso di cura che dovrebbe essere assicurato ai
pazienti e alle loro famiglie", sottolinea Anna Lisa Mandorino,
segretaria generale di Cittadinanzattiva. Occorre mettere a
frutto tutte le risorse per disegnare un servizio sanitario che
sia vicino alle persone, che sappia coniugare i bisogni sociali
e quelli sanitari, e che lo faccia partendo dalle esigenze dei
cittadini e dei territori", aggiunge.
Il rapporto è stato realizzato a partire dalle interviste a 97
associazioni aderenti al Coordinamento nazionale delle
associazioni dei malati cronici e rari (CnAMC) di
Cittadinanzattiva e a 3.552 pazienti con patologia cronica e
rara, familiari e loro caregiver.
Le difficoltà, per i pazienti, cominciano dalla diagnosi, che
spesso richiede molto tempo. Tra le cause, per il 76,3% del
campione, c'è la scarsa conoscenza della patologia da parte del
medico di medicina generale e del pediatra di libera scelta; per
il 62,9% la sottovalutazione dei sintomi; per il 43,3% la
mancanza di personale specializzato sul territorio; per il 39,2%
al poco ascolto da parte del personale medico; per il 20,6% le
liste di attesa troppo lunghe per accedere a visite ed esami
diagnostici.
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