Diminuisce l'indice di trasmissibilità per il Covid-19, che passa da 0,96 della settimana precedente a 0,76, restando quindi sotto la soglia epidemica, e scende anche l'incidenza, da 103 casi a 70 ogni 100mila abitanti; si riduce inoltre il tasso di occupazione dei posti letto in area medica, mentre è sostanzialmente stabile quello nelle terapie intensive. È quanto emerge dall'ultimo monitoraggio del ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità che l'ANSA ha visionato.
Il numero di contagi segnalati è 40. 988 tra il 21 e il 27 dicembre, in diminuzione rispetto ai 60.556 della settimana precedente. Il calo dell'incidenza, avverte l'Iss, "potrebbe, in parte, essere attribuibile a una ridotta frequenza di diagnosi effettuate durante i giorni festivi".
Al 27 dicembre l'occupazione dei posti letto in area medica è pari a 11,0% con 6.834 ricoverati, in leggera diminuzione rispetto alla settimana precedente, quando al 20 dicembre segnava 11,8%. Sostanzialmente stabile l'occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 3,2% con 281 ricoverati rispetto alla settimana precedente (3,1%). I tassi di ospedalizzazione e mortalità aumentano con l'età, con valori più elevati nella fascia d'età 90+ anni; anche il tasso di ricovero in terapia intensiva aumenta con l'età. L'incidenza settimanale (21- 27/12/2023) dei casi diagnosticati e segnalati risulta in diminuzione nella maggior parte delle Regioni.
L'incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Abruzzo (149 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Sicilia (3 casi per 100mila abitanti) mentre la fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale è quella oltre i 90 anni. L'incidenza settimanale è sostanzialmente stabile in tutte le fasce d'età, come lo è anche l'età mediana alla diagnosi pari a 59 anni. La percentuale di reinfezioni è circa il 45%, anch'essa sostanzialmente stabile. Per quanto riguarda le varianti, in base ai dati di sequenziamento disponibili nella piattaforma nazionale I-Co-Gen (dati al 25 dicembre 2023), la proporzione di sequenziamenti attribuibili alla variante d'interesse Jn.1 si conferma in crescita, divenendo la variante più frequente nell'ultima settimana di campionamento consolidata (37,1% nella settimana 4-10 dicembre 2023). In base ai dati attualmente disponibili, JN.1 non sembra porre rischi addizionali per la salute pubblica rispetto ad altri lignaggi circolanti.
"I dati pervenuti dalle Regioni, pur presumibilmente non completamente notificati a causa delle giornate festive, confermano, comunque, un andamento sostanzialmente buono della situazione epidemica, sia in numeri assoluti di contagi che per quanto attiene all'impatto sulle strutture ospedaliere che continua a mantenersi a livelli di buona tollerabilità" afferma il direttore generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute, Francesco Vaia nella nota di commento al bollettino settimanale relativo al periodo 21-27 dicembre. "Cresce l'epidemia influenzale, ma contemporaneamente anche il tasso di vaccinazione sia per l'influenza che per SarsCov2, grazie all'impegno delle Regioni e agli open day, impegno che va mantenuto ed esteso in ogni Regione - prosegue Vaia - Vanno, ancor più, incentivate le misure prudenziali e di difesa delle persone fragili, soprattutto nei giorni di presumibile maggiore socialità dovuta alle festività di fine anno".
Nella settimana presa in esame il bollettino riporta 40.990 nuovi casi positivi, con una flessione del 32,2% rispetto alla settimana precedente, quando se ne erano registrati 60.440; le vittime sono 279, con una riduzione del 34,4%. Diminuiscono anche i tamponi effettuati, pari a 226.649 con un calo del 30% rispetto ai 323.844 della settimana precedente. Il tasso di positività è al 18,1%, in calo dello 0,6%.
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