Si è tanto dibattuto "e ancora oggi
si discute della necessità di garantire la resilienza del nostro
sistema sanitario, o meglio, della sua capacità di assicurare
universalità e gratuità di cure, anche in un contesto di crisi
economiche, di guerre che hanno sempre impatti ben oltre i loro
confini e di emergenze sanitarie che mettono a dura prova
strutture e personale sanitario. In poche parole di
salvaguardare la sostenibilità del welfare sanitario che oggi è
ovunque minato da alcune criticità. Basti pensare a quanto sta
avvenendo in Gran Bretagna che sta vivendo la più grande ondata
di scioperi del personale sanitario. La crisi del National
Health Service è un sintomo che non va sottovalutato: conferma
che tutti i sistemi universalistici devono attuare un cambio di
paradigma per salvaguardare la sostenibilità della sanità". Lo
afferma il ministro della Salute Orazio Schillaci, intervenendo
all'iniziativa Dignitas Curae. "Appello - prosegue il ministro
- rilanciato poche settimane fa dall'Ocse". "La cura più
efficace non deve limitarsi a eliminare i sintomi (i tempi di
attesa) ma a superare la patologia -sottolinea - che oggi è
rappresentata dall'assenza di una revisione dei modelli
organizzativi e che ci consentirà di indirizzare opportunamente
le risorse economiche mai del tutto sufficienti in ambito
sanitario. Per fortificare il nostro servizio sanitario non
basta, per quanto necessario, incrementare il finanziamento se
non riorganizziamo l'offerta sanitaria, partendo dal superamento
definitivo di una sanità ospedalocentrica, che non vuol dire
rivedere percentuali di posti letto rispetto al numero di
abitanti secondo una logica prettamente economica come è
avvenuto in passato". "La prospettiva - rileva - è quella di
una revisione dell'assetto ospedaliero rendendolo resiliente e
flessibile, e quindi capace di rispondere ai nuovi driver
epidemiologici e demografici.
E per fare ciò, occorre procedere contestualmente al
rafforzamento della medicina territoriale, in un rapporto
complementare all'ospedale. Senza dimenticare l'integrazione con
i servizi sociali, poiché, come ben sappiamo, molto spesso
dietro un bisogno sanitario c'è un bisogno sociale".
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