All'ospedale Sant'Anna della Città della salute di Torino il papà o una persona cara scelta dalla futura mamma potranno starle accanto per il taglio cesareo. La decisione di aprire le porte non soltanto per i parti naturali, per il cesareo potrà essere di natura differente, anche a seconda delle condizioni cliniche della futura mamma. Non verrà infatti utilizzata nel caso si tratti di un intervento d'urgenza, ma soltanto per quelli programmati. La scelta potrà essere dalla presenza del papà o persona cara in sala di preparazione, per stare accanto alla mamma sino all'ultimo minuto prima dell'intervento alla fase post intervento in sala risveglio con mamma e neonato, ma anche fino la presenza in sala operatoria. Un caso, quest'ultimo, che richiede che la persona scelta abbia piena consapevolezza della situazione e che sia in grado di rispettare le regole della sala per la tutela della salute di madre e nascituro.
Lo scopo, come spiega l'ospedale, è "una migliore accoglienza e umanizzazione del parto". Superata la fase di pandemia da Covid, "l'obiettivo è quello di riportare il Sant'Anna alla fase pre-pandemia, durante la quale era un ospedale aperto, dando il maggiore spazio possibile all'esperienza della madre, del neonato e dell'intera famiglia, coniugando i loro bisogni con la tutela della sicurezza delle cure. Con questo obiettivo si stanno avviando, tra le altre, due importanti azioni di miglioramento che prevedono un maggiore coinvolgimento della persona cara scelta dalla donna in sala tagli cesarei (gentle cesarean birth) e l'introduzione di procedure cliniche (protocollo Eras) in grado di migliorare ulteriormente la ripresa della mamma dopo l'intervento.
Il primo papà ad assistere a un cesareo, nei giorni scorsi, ha 33 anni e la mamma 31. Il loro bambino, un maschio di 2,8 chilogrammi, è nato dopo che la donna è stata seguita dall'Ostetricia e ginecologia 2 universitaria, diretta da Alberto Revelli.
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