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8 marzo: le donne con sclerosi multipla discriminate

8 marzo: le donne con sclerosi multipla discriminate

Aism lancia progetto "Cambia il finale"

ROMA, 05 marzo 2024, 12:00

Redazione ANSA

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Discriminate sul lavoro, in aspetti della vita quotidiana, in campo economico: è quello che accade alle donne con sclerosi multipla. In Calabria capita ad esempio, secondo un sondaggio svolto nel 2023, a 9 su 10. Secondo un'indagine pubblicata nel Barometro della sclerosi multipla 2023, inoltre, in generale il 29,3% delle donne con sclerosi multipla e neuromielite ottica ha denunciato di essere stata vittima di discriminazione dovuta al genere, in particolare nel mondo del lavoro (17,6%). Il 63,3% delle donne ha dichiarato di aver subito una discriminazione in almeno un aspetto della vita quotidiana mentre il 35,75 ha subito discriminazione multipla.
    Di queste, solo il 40% ha avuto la possibilità e il coraggio di far notare la discriminazione subita. Una quota non trascurabile dichiara poi di subire violenza economica: riferisce cioè di non poter disporre liberamente dei propri beni nel 6,4% dei casi; di subire, nell'8,7% dei casi limitazioni alla propria libertà. Questi i dati diffusi da Aism, Associazione italiana sclerosi multipla, che in occasione l'8 marzo della giornata internazionale dei diritti delle donne, lancia il progetto "Cambia il finale", dedicato a contrastare la discriminazione contro le donne con sclerosi multipla e disabilità in generale.
    "Cambia il finale" ha l'obiettivo di creare una rete di prossimità per il supporto delle donne con sclerosi multipla e disabilità che subiscono discriminazioni sul lavoro, in famiglia. "Le donne con sclerosi multipla convivono da sempre con la discriminazione; si sentono additate e minacciate all'interno del proprio mondo, quasi quotidianamente; colpevolizzate per la malattia e disabilità -sottolinea Marcella Mazzoli, Direttore Gestione Sviluppo Territoriale di Aism - quante volte ci capita di sentire storie in cui una donna viene trattata come un oggetto rotto, se madre privata del suo ruolo e dei suoi affetti, se lavoratrice di prospettive". Attraverso il progetto Aism garantirà alle donne percorsi di formazione verso la consapevolezza di cosa sia la discriminazione multipla e di come sia possibile contrastarla. "Cambia il finale" ha già preso piede in diverse regioni, partendo dall'Emilia; si sta espandendo verso la Calabria, la Toscana, il Lazio e si impegna a raggiungere tutta Italia.
   

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