Discriminate sul lavoro, in aspetti
della vita quotidiana, in campo economico: è quello che accade
alle donne con sclerosi multipla. In Calabria capita ad esempio,
secondo un sondaggio svolto nel 2023, a 9 su 10. Secondo
un'indagine pubblicata nel Barometro della sclerosi multipla
2023, inoltre, in generale il 29,3% delle donne con sclerosi
multipla e neuromielite ottica ha denunciato di essere stata
vittima di discriminazione dovuta al genere, in particolare nel
mondo del lavoro (17,6%). Il 63,3% delle donne ha dichiarato di
aver subito una discriminazione in almeno un aspetto della vita
quotidiana mentre il 35,75 ha subito discriminazione multipla.
Di queste, solo il 40% ha avuto la possibilità e il coraggio di
far notare la discriminazione subita. Una quota non
trascurabile dichiara poi di subire violenza economica:
riferisce cioè di non poter disporre liberamente dei propri beni
nel 6,4% dei casi; di subire, nell'8,7% dei casi limitazioni
alla propria libertà. Questi i dati diffusi da Aism,
Associazione italiana sclerosi multipla, che in occasione l'8
marzo della giornata internazionale dei diritti delle donne,
lancia il progetto "Cambia il finale", dedicato a contrastare la
discriminazione contro le donne con sclerosi multipla e
disabilità in generale.
"Cambia il finale" ha l'obiettivo di creare una rete di
prossimità per il supporto delle donne con sclerosi multipla e
disabilità che subiscono discriminazioni sul lavoro, in
famiglia. "Le donne con sclerosi multipla convivono da sempre
con la discriminazione; si sentono additate e minacciate
all'interno del proprio mondo, quasi quotidianamente;
colpevolizzate per la malattia e disabilità -sottolinea Marcella
Mazzoli, Direttore Gestione Sviluppo Territoriale di Aism -
quante volte ci capita di sentire storie in cui una donna viene
trattata come un oggetto rotto, se madre privata del suo ruolo e
dei suoi affetti, se lavoratrice di prospettive". Attraverso il
progetto Aism garantirà alle donne percorsi di formazione verso
la consapevolezza di cosa sia la discriminazione multipla e di
come sia possibile contrastarla. "Cambia il finale" ha già preso
piede in diverse regioni, partendo dall'Emilia; si sta
espandendo verso la Calabria, la Toscana, il Lazio e si impegna
a raggiungere tutta Italia.
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