"E' indispensabile aumentare l'indennità di specificità infermieristica e degli altri professionisti sanitari, il compenso previsto per gli incarichi professionali di base". E' una delle richieste con cui il sindacato degli infermieri Nursing Up si presenterà oggi al tavolo delle trattative all'Aran che condurrà alla definizione del nuovo contratto della sanità 2022-2024.
"Attraverso l'atto di indirizzo, adottato dal Comitato di Settore - spiega il sindacato in una nota - sono state poste premesse quanto mai concrete per quella che, confidiamo, possa essere una evoluzione della realtà contrattuale degli infermieri e degli altri professionisti dell'area non medica, nell'atteso percorso di valorizzazione che non può più attendere. Certo, le risorse non sono sufficienti e quindi bisognerà lavorare con quel poco che resta, perché gran parte dei soldi per il rinnovo è stato assorbito dalla maxi indennità di vacanza contrattuale già anticipata a dicembre. Ma con l' atto di indirizzo, il Presidente del Comitato di Settore, Marco Alparone, ha aperto la strada alle richieste rivolte".
Il Nursing up chiede prima di tutto l'aumento dell'indennità di specificità infermieristica, e quella destinata agli altri professionisti sanitari. Inoltre, "occorre lavorare sulla norma contrattuale, allo stato di difficile applicazione, che favorisce i genitori entrambi turnisti". Ed ancora, "chiediamo di creare le condizioni per un aumento del compenso previsto per gli incarichi professionali di base dei professionisti sanitari, una differenziazione dell'indennità di pronto soccorso in base alle qualifiche professionali, per la quale ci sono oggi circa 140 milioni di euro, privilegiando le professioni infermieristiche e sanitarie". Occorre poi che il contratto "imponga un giro di vite sull'uso degli straordinari e della pronta disponibilità da parte degli Enti, che troppo spesso vengono considerati come strumenti di ordinaria programmazione del lavoro". "Da anni lavoriamo su indagini allarmanti relative alle patologie da stress che fanno parte della realtà lavorativa degli infermieri e dell'altro personale di assistenza, come la sindrome burnout.
E' tempo di rimboccarsi le maniche perché nel percorso che ci condurrà al nuovo contratto non ci sono solo le legittime aspettative dei professionisti sanitari, ma la salute della collettività", conclude Antonio De Palma, presidente Nursing Up.
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