"Non stiamo dicendo che non sono
stati destinati fondi alla sanità ma che semplicemente non
bastano perché il gap, dopo 15 anni di disinvestimenti, è troppo
ampio e il Servizio sanitario nazionale ha troppo bisogno oggi
di risorse e di riforme, perché le risorse da sole non bastano",
afferma. "Basti pensare che secondo precedenti studi, per
colmare quel gap che si è maturato in 15 anni servirebbero quasi
50 miliardi di euro, cosa impossibile", dice Di Silverio per il
quale il Mes è stato tra le occasioni perse. Da qui la richiesta
di "scelte coraggiose, quelle - afferma il sindacalista - che
distraggono soldi da altre situazioni, dalla guerra, dalle armi,
dai lodi Lotito e company che regalano 800 milioni alle squadre
di calcio di serie A, dall'evasione fiscale".
"Il ddl autonomia per come viene portato avanti aumenterà ben
oltre il 24% la percentuale di quei cittadini che in Italia si
rivolge già oggi alla sanità privata, a fronte di una media
europea che si aggira intorno all'8-9 per cento", dice ancora il
segretario Anaao augurandosi "una lunga discussione in
Parlamento e annunciando una serie di incontri e campagne
informative, in varie città d'Italia da aprile a giugno, aperte
a cittadini, sindaci e governatori".
Una tabella di previsione tecnica della Nadef dello scorso
ottobre parlava di un calo della spesa per la sanità sul Pil,
tra il 2020 e il 2025 di 1,2 punti, sottolineando però che nel
2020 il Pil ha registrato una forte contrazione per effetto
della fase iniziale dell'emergenza Covid e per tornare ai
livelli del 2022 servirebbero quasi 10 miliardi nel 2024 e nel
2025. Nel loro appello poi del 3 aprile, i 14 scienziati e Nobel
hanno evidenziato che nel 2025 sarà destinato il 6,2% del Pil,
meno di vent'anni fa. Oggi il Fondo sanitario è di 134 miliardi
(contro i 114 del 2019) e sono stati stanziati dal governo 3
miliardi in più per il 2024, 4 per il 2025 e 4,2 per il 2026.
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