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La Conferenza delle Regioni boccia il decreto sulle liste d'attesa

La Conferenza delle Regioni boccia il decreto sulle liste d'attesa

Proposta una modifica per rendere il testo "rispettoso delle competenze"

ROMA, 11 luglio 2024, 17:30

Redazione ANSA

ANSACheck
liste d 'attesa - RIPRODUZIONE RISERVATA

liste d 'attesa - RIPRODUZIONE RISERVATA

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome a maggioranza (fatta eccezione la Regione Lazio) ha espresso parere negativo al decreto legge sulle liste d'attesa, e ritiene "imprescindibile lo stralcio dell'articolo 2 la cui attuale formulazione è quanto meno lesiva del principio di leale collaborazione". Per questo propongono una modifica dell'articolo "tesa a migliorare il testo del decreto e a renderlo rispettoso delle competenze e delle prerogative di ciascun livello istituzionale come previsto dalla Costituzione".
    L'articolo 2 in questione, scrivono nella relazione le Regioni, "prevede che a fronte delle segnalazioni di cittadini, enti locali ed associazioni di categoria (che dovrebbero essere innanzitutto trasmesse alle Regioni interessate) l'Organismo di verifica e controllo sull'assistenza sanitaria possa accedere presso le Aziende sanitarie, scavalcando le Regioni e le Province Autonome, anche avvalendosi del supporto del Comando Carabinieri per la tutela della salute (anziché delle Regioni stesse)". Le Regioni e le Province Autonome valutano dunque "che l'attuale formulazione, ove non emendata, presenti dei profili di illegittimità costituzionale e considerano quantomeno necessaria una riscrittura condivisa di questo articolo che, nel prevedere lo svolgimento dei monitoraggi e dei controlli delle prestazioni sanitarie sulla base di dati raccolti nella Piattaforma nazionale delle liste di attesa, abbia un chiaro riferimento nella collaborazione interistituzionale e nel rispetto delle rispettive competenze istituzionali". 
   

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