La Toscana si è aggiudicata, come capofila, le risorse messe a disposizione dal Centro nazionale sangue per un progetto che mira ad una gestione efficiente dei medicinali plasmaderivati grazie a una più efficace interazione tra rete farmaceutica e rete trasfusionale, e alla valorizzazione del plasma come risorsa strategica. Lo fa sapere la Regione Toscana: il progetto, si spiega, è stato presentato in partenariato con Campania, Lazio, Marche e Molise, insieme alla Scuola alti studi Imt di Lucca, l'Università Politecnica delle Marche, Takeda Manufacturing Italia e Kedrion Biopharma.
L'idea di presentare un progetto sulla gestione dei plasmaderivati è arrivata dopo l'esperienza di cinque anni di gestione della gara per la plasmolavorazione, che la Toscana ha condotto come capofila dell'accordo Planet, e grazie anche alla sinergia con il settore farmaceutico che ha portato a risparmiare nella regione, in cinque anni, oltre 20 milioni sull'acquisto dei farmaci. L'obiettivo, si spiega, è ora quello di migliorare l'integrazione tra rete farmaceutica e rete trasfusionale, ottimizzando appropriatezza d'uso dei farmaci e gestione delle eccedenze, oltre a scambiarsi buone pratiche. Il risultato atteso è ridurre del 10% la spesa per l'acquisto dei medicinali sul mercato e azzerare gli acquisti in presenza di una qualsiasi disponibilità interna all'accordo Planet o di altri accordi interregionali. "Il finanziamento di questo progetto rappresenta per noi un importante riconoscimento dell'attività svolta fino ad ora e della replicabilità del modello toscano anche in altre realtà", commenta il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. "L'attenzione per il sistema sangue in Toscana è massima - spiega Simone Bezzini, assessore al diritto alla salute -. Lavoriamo costantemente con le Asl, i professionisti e le associazioni dei donatori per garantire la presenza di sangue nel nostro sistema sanitario".
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