Non solo pletora medica: con gli accessi a Odontoiatria previsti per l'anno accademico 2024/2025, il rischio concreto è quello di una pletora odontoiatrica. Con conseguenze facilmente prevedibili: disoccupazione, sottoccupazione. E fuga all'estero dei nuovi professionisti, con collegato spreco delle risorse pubbliche impiegate per formarli.
A lanciare l'allarme è oggi il Presidente della Commissione Albo Odontoiatri (Cao) nazionale, Raffaele Iandolo.
"A fronte di un fabbisogno di nuovi Odontoiatri tra sei anni che è pari a zero - spiega Iandolo - le immatricolazioni previste quest'anno per il corso di laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria sono 1.535, di cui 116 riservate ai candidati dei Paesi non UE residenti all'estero, 149 in più rispetto all'anno scorso. Non solo: sono stati creati anche nuovi Corsi di Laurea, presso Università che sinora ne erano sprovviste. Ai nuovi laureati, tra sei anni, si sommeranno i professionisti che decidono di formarsi all'estero, soprattutto nei Paesi dove i test di ingresso sono meno "stringenti", per poi esercitare in Italia, che sono oltre 500 l'anno.
In Italia già oggi gli Odontoiatri sono circa 65mila, con un rapporto di uno ogni 900 abitanti che ci pone ben al di sopra della media europea e che è il doppio di quanto indicato dall'Organizzazione mondiale della Sanità, secondo cui il rapporto ottimale dovrebbe essere un professionista ogni 2 mila persone. In assenza di una corretta programmazione ci troveremo, tra pochi anni, ad affrontare una pletora importante".
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