Medici senza Frontiere ha lanciato
un appello ai Paesi in possesso di riserve di vaccini contro il
vaiolo delle scimmie (Mpox) e che non abbiano focolai attivi, a
donarle ai Paesi dell'Africa nel giro di due settimane, che è il
tempo stimato per mantenere sotto controllo l'emergenza. Lo ha
segnalato all'agenzia Efe la responsabile delle vaccinazioni e
risposte alle epidemie della sezione spagnola di Msf, Cristina
Jauset, che ha rilevato l'importanza che i vaccini arrivino a
destinazione "il prima possibile" per interrompere i contagi,
"prevenire la diffusione del virus Mpox e più morti" nei Paesi
africani colpiti.
Il Congo è considerato l'epicentro dell'emergenza sanitaria
dichiarata la scorsa settimana dall'Organizzazione Mondiale
della Salute (Oms). Dall'inizio dell'anno, l'Africa registra
15mila casi di Mprox e oltre 479 morti, la maggioranza nella
Repubblica Democratica del Congo che, segnala la portavoce di
Msf, da un mese aspetta i vaccini, "ha un programma di lavoro
strutturato in tappe ma bloccato in attesa di riceverli".
Msf chiede inoltre al fabbricante 'Bavarian Nordic' di
abbassare i prezzi dei vaccini per facilitarne l'acquisto. La
Ong stima 10 milioni di dosi necessarie in Africa e un minimo di
3 milioni di dosi per la Repubblica Democratica del Congo per
interrompere la catena di contagi.
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