"La chiusura dell'Azienda
Ospedaliera Marche Nord, riconosciuta come un'eccellenza, il
gravissimo ritardo dell'atto aziendale, indispensabile per la
programmazione dei servizi sanitari e una serie di inadempienze
stanno smantellando l'organizzazione sanitaria nella nostra
Regione, soprattutto nella provincia di Pesaro-Urbino".
A dichiararlo è la Consigliera regionale dem, Micaela Vitri,
che spiega: "Durante la discussione della riforma e del piano
socio sanitario in Aula avevo evidenziato che le azioni della
Giunta Acquaroli non mantenevano nessuna delle promesse
sbandierate, ma piuttosto minavano le basi di un sistema, che
non era sicuramente perfetto, ma andava potenziato e non
smantellato".
La consigliera dem ricorda che "L'azienda Marche Nord e il
nuovo ospedale servivano per abbattere la mobilità verso la
Romagna e offrire condizioni lavorative ideali ai migliori
professionisti. Ora invece non bastasse la carenza di medici
assistiamo a un esodo". E si chiede: "Che cosa prevederà l'atto
aziendale? Ad esempio, i reparti di Chirurgia o Ginecologia
negli ospedali di Pesaro e Fano avranno un unico primario o due
come dovrebbe essere dall'attuale piano?".
"Ancora - sottolinea Vitri - si brancola nel buio ed è ovvio
che i medici cerchino luoghi di lavoro con certezze e condizioni
adeguate. Rimangono infatti irrisolti i veri nodi del nostro
sistema sanitario: lunghe liste d'attesa, ricorso alle
cooperative con compensi esorbitanti, depotenziamento dei
servizi di medicina territoriale dalle postazioni di guardia
medica agli ospedali di comunità, mobilità passiva verso altre
regioni".
"Addirittura - ricorda la consigliera dem - il rapporto Gimbe
pubblicato recentemente sostiene che dal 2021 al 2022 le
perfomance della prevenzione, rete ospedaliera e distrettuale
sono calate del 14,7%. Non è stata mantenuta alcuna promessa
fatta durante la campagna elettorale nelle regionali del 2020,
soprattutto - dichiara - sulla riapertura dei presidi delle aree
interne perché l'unico ad essere valorizzato è stato l'Ospedale
di Pergola a discapito di tutti gli altri".
"Anche il nuovo Ospedale di Pesaro, che dovrebbe essere una
struttura d'eccellenza capace di attrarre i migliori
professionisti e fermare l'emorragia di pazienti verso i privati
o altre Regioni - sottolinea inoltre -, avrà 220 posti in meno
rispetto al progetto iniziale. Oggi apprendiamo che altri tre
primari della nostra AST potrebbero lasciare: Patriti, direttore
dipartimento Chirurgia Ast, Rocchi, responsabile della struttura
semplice dipartimentale chirurgia di Fano e Sara Mazo,
direttrice unitá operativa complessa di medicina e chirurgia
d'accettazione e urgenza dell'Ospedale di Urbino".
"Conseguenza - conclude Vitri - delle scelte scellerate fatte
dalla Giunta Acquaroli, che dopo quattro anni di Governo scarica
ancora le responsabilità a chi c'era prima senza assumere alcuna
iniziativa per risolvere i problemi del personale sanitario e
dei pazienti, ma anzi aggravando la situazione fino al baratro".
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