Carenze igienico-strutturali ed
autorizzative degli ambienti destinati al ricovero,
maltrattamenti, omessa registrazione degli animali all'anagrafe
canina, gestione irregolare dei farmaci. Sono solo alcuni degli
esiti delle attività di controllo dei Carabinieri Nas su canili,
strutture ricettive e pet shop del territorio nazionale, al fine
di accertarne la corretta conduzione e difendere gli animali da
compagnia da comportamenti finalizzati a conseguire profitti
illeciti. I dati della campagna sono stati presentati oggi in
conferenza stampa alla Camera dal generale Raffaele Covetti,
Comandante dei Carabinieri per la Tutela della Salute, alla
presenza del Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, i
deputati Rita Dalla Chiesa e Michela Vittoria Brambilla,
Presidente Intergruppo Parlamentare per i Diritti degli Animali
e la Tutela dell'Ambiente.
Nel complesso, sono stati effettuati 1.210 controlli: 218
gli esiti non conformi, 31 le infrazioni penali e 287 le
amministrative, per un totale di più di un milione e 500 mila
violazioni contestate. A soffrirne soprattutto gli animali: ne
sono stati sequestrati più di mille capi. Per quanto riguarda
gli alimenti a loro destinati, sono state sequestrate più di
2mila confezioni, a queste si aggiungono 99 confezioni di
farmaci a loro destinati (molti con obbligo di prescrizione ma
senza ricetta medica o scaduti), mentre 20 sono state le
chiusure delle strutture non in regola sul territorio nazionale
per un valore sequestri totale di 4.665.205. Per Marcello
Gemmato, "dietro la gestione dei canili si possono sviluppare
interessi enormi con gestione fraudolenta, a danno degli
animali. Sono strutture di sofferenza, una catena che va
spezzata con controlli. Grazie all'anagrafe Sinac abbiamo dato
una stretta sulle movimentazioni di pet e capillare
tracciabilità di ogni animale, con possibilità di inserire i
dati relativi alle adozioni, valorizzando le informazioni minime
obbligatorie", conclude.
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