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Volontariato, gli si dà più valore che assistere un parente

Volontariato, gli si dà più valore che assistere un parente

Esperta, boom di anziani. I caregiver saranno cruciali

ROMA, 17 ottobre 2024, 15:01

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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Il volontariato verso estranei è ritenuto contribuire alla società più di quanto non faccia l'assistenza a parenti o amici, anche se ogni anno le persone che si prendono cura di parenti e amici 'forniscono' miliardi di dollari di lavoro non retribuito, secondo un'indagine pubblicata dall'American Psychological Association. La ricerca è stata pubblicata sul Journal of Personality and Social Psychology.
    Vuol dire che tendiamo a sottovalutare il valore del 'caregiving', del prestare cure alle persone a noi più care.
    "Oltre 53 milioni di americani forniscono assistenza non retribuita, un lavoro che ha un valore di oltre 450 miliardi di dollari all'anno. Senza questa assistenza essenziale, la società faticherebbe a funzionare", spiega Ellen Reinhart, della Michigan State University e autrice principale dello studio. "In confronto, le 8,8 miliardi di ore che gli americani dedicano ogni anno al volontariato forniscono un aiuto molto necessario e hanno un valore di 195 miliardi di dollari. Ma dall'indagine emerge che questi due tipi di aiuto sono valutati diversamente".
    I ricercatori hanno esaminato i dati del sondaggio Midlife Development in the United States, un ampio studio condotto in tre ondate tra il 1995 e il 2014.
    I ricercatori hanno scoperto che, mentre le persone con uno status socioeconomico più elevato facevano volontariato più frequentemente, quelle con uno status socioeconomico inferiore trascorrevano più tempo fornendo assistenza non retribuita all'interno delle loro reti sociali.
    In un esperimento poi, i ricercatori hanno assegnato casualmente ai partecipanti un ruolo tra i tre seguenti: fare da tutor a uno studente in un programma doposcuola, fare da tutor a uno studente più giovane, fare da tutor al proprio cugino più giovane. I ricercatori hanno scoperto che le persone pensavano che fare da tutor a un estraneo avesse dato un contributo maggiore e meritasse più riconoscimento rispetto agli altri aiuti. I partecipanti vedono la persona che fa volontariato come la più altruista.
    Secondo Reinhart, questi risultati evidenziano un rischio: "con l'invecchiamento della popolazione, aumenterà nei prossimi anni la necessità di prendersi cura dei familiari. Per soddisfare la crescente domanda di assistenza, dobbiamo valorizzare questo lavoro vitale", conclude.
   

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