"Stamattina ho presentato un ordine
del giorno per chiedere al Governo di impegnarsi a prevedere
delle forme di congedo/astensione dal lavoro, retribuite e con
copertura previdenziale, per gli esercenti le professioni
sanitarie e sociosanitarie vittime di violenza. Una premura
quasi obbligatoria, credo, ancor più associata ad un
provvedimento che ha l'ambizione di occuparsi di misure urgenti
per contrastare i fenomeni di violenza nei confronti dei
professionisti sanitari e socio sanitari. Il Governo però ha
voluto riformulare il mio odg con una formula blanda, in base
alla quale non si sarebbe preso l'impegno ma avrebbe valutato di
farlo, restando all'interno dei vincoli di finanza pubblica,
ammettendo in pratica di non avere alcuna intenzione di
costruire questa forma di tutela e rispetto per chi subisce
violenza". A denunciarlo in una nota è la deputata del Pd
Rachele Scarpa commentando l'esame di oggi in Aula del ddl
contro le violenze al personale sanitario.
"D'altronde - aggiunge - c'era da aspettarselo, dal momento
che nella legge di bilancio 2025 presentata dal Governo i
finanziamenti destinati alla Sanità bastano a malapena per i
rinnovi dei contratti, checché ne possa dire la Presidente
Meloni che sciorina numeri confusi con la calcolatrice in
qualche salotto televisivo. Gimbe denuncia che nel 2027, con
questa manovra, la spesa sanitaria arriverà al rapporto minimo
storico in confronto al PIL, evidenziando che nei prossimi anni
mancheranno fino a 19 miliardi di euro, utili solo a far
sopravvivere la nostra sanità, di certo non a potenziarla e
migliorarla. In questo contesto, decidere di non volere spendere
quanto serve per venire in contro al personale delle nostre
strutture sanitarie quando è vittima di violenza è una presa in
giro". "Ancora una volta - prosegue Rachele Scarpa - le
soluzioni del governo sono a posteriori, e cioè aumentare le
pene ed inventare nuovi reati, oltre a non dare ascolto alle
opposizioni che con emendamenti e ordini del giorno provano a
migliorare il migliorabile, cercando di aggredire le cause più
profonde, come la mancanza drammatica di personale. Ma al
Governo non importa, e questo è chiaro. Noi non lo possiamo
accettare".
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