"Non chiuderemo nessun ospedale
in regione,
ma quelli che ci sono devono lavorare diversamente per garantire
livelli di sicurezza e appropriatezza delle cure, rispondendo
così ai bisogni di salute di una popolazione che in Friuli
Venezia Giulia sta invecchiando sempre di più e che ha esigenze
molto diverse rispetto al passato". È il messaggio lanciato
dall'assessore regionale alla
Salute Riccardo Riccardi partecipando a un incontro sulla sanità
locale. Alla presenza del sindaco Andrea Delle Vedove, del
direttore generale dell'Asfo Giuseppe Tonutti, dei presidenti
dell'Ordine dei medici del Fvg Guido Lucchini e dell'Ordine
delle professioni mediche Luciano Clarizia, Riccardi ha posto in
risalto
il percorso che la Regione sta compiendo nel difficile compito
di
riorganizzare la sanità territoriale.
"In questo momento - ha spiegato Riccardi - facciamo fatica a
dare risposte di salute a tutti nel migliore dei modi perché
stiamo ancora usando un modello che è tarato sulle esigenze di
più di 30 anni fa. Ora la società è cambiata,
grazie alla ricerca e ai grandi passi avanti compiuti dalla
medicina si vive più a lungo e dobbiamo compiere un nuovo
cambiamento affinché il sistema sia in grado di dare risposte
appropriate". Come ricordato, il Fvg è la regione più vecchia
d'Italia, con un numero
sempre maggiore di ultrasessantacinquenni rispetto ai
diciottenni. "Ora abbiamo bisogno - ha detto Riccardi - di un
modello di organizzazione. Le cure negli ospedali vengono
garantite più velocemente per gli acuti, mentre le cronicità
possono essere trattate fuori dai nosocomi, con percorsi
domiciliari o nelle residenze sanitarie assistite. La sfida che
ci troviamo ora di fronte e che dobbiamo vincere è dare risposte
appropriate ai bisogni di salute, interrompendo i flussi dalla
casa verso l'ospedale, limitandoli solo nei casi veramente
necessari". Nella legge di Stabilità sono destinati alla salute
oltre 3,56 miliardi di
euro su un bilancio complessivo di 6,2 miliardi, con una
dotazione di ulteriori 185 milioni in più rispetto all'anno
precedente.
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