/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Fondazione Gimbe, autonomia differenziata rischio per sanità

Fondazione Gimbe, autonomia differenziata rischio per sanità

Cartabellotta, "tagli a spesa causano non pochi problemi"

PALERMO, 09 dicembre 2024, 18:22

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

PALERMO - "Noi vediamo nell'autonomia differenziata un grosso rischio per l'aumento delle diseguaglianze che sono in atto nel sistema sanitario nazionale, il quale, va detto, si trova in un momento di crisi oggettiva. L'autonomia differenziata va in senso contrario a quello che dovrebbe essere il Pnrr, che mette al primo punto la coesione territoriale, mentre l'autonomia differenziata spezza proprio la coesione territoriale". Lo ha detto Ernesto Melluso, responsabile della rete civica di #SalviamoSSN istituita dalla Fondazione Gimbe, parlando a margine dei un forum dal titolo "Autonomia differenziata e Pnrr: cosa succederà alla sanità?", sul tema della sanità pubblica, organizzato alla Fonderia Oretea di Palermo.

    "Noi ci battiamo contro l'autonomia differenziata - prosegue - anche nella visione azzoppata della consulta. Speriamo che vada in porto il referendum per il quale sono state raccolte in Italia 1 milione e 300 mila firme, mentre in Sicilia invece sono state 700 mila le firme raccolte", conclude Melluso.

    "Ci avviamo in termini di finanziamento pubblico a scendere sotto il 6%, il che significa, in buona sostanza che l'intenzione della politica, man mano che si va avanti è sempre la stessa: attingere alla spesa sanitaria, che è una fetta più facilmente aggregabile, per fare dell'altro. Dal 2010 i tagli hanno causato non pochi problemi al mondo della sanità - ha proseguito in videocollegamento Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe - uno dei problemi più evidenti è il grande fenomeno della diseguaglianza regionale. Il gap Nord - Sud è sempre esistito, per ragioni sociali e per inadeguatezza politica, ma la sostanziale assenza dello Stato ha determinato che le persone che si occupano di sanità non hanno avuto nessuna guida. Le riorganizzazioni dei servizi sanitari regionali, il personale che è stato tagliato, le spese sostenute dalle famiglie per la mobilità sanitaria, sono tutti altri temi importanti", conclude Cartabellotta.   

 

Fondazione Gimbe, 'senza Ssn lento scioglimento ghiacciaio'

PALERMO - "Se noi un giorno dovessimo perdere il Servizio sanitario nazionale non ci sarà l'annuncio fragoroso di una valanga, sarà un lento, silenzioso, ma inesorabile, scioglimento di un ghiacciaio". Lo ha detto Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, intervenendo in videocollegamento al forum dal titolo "Autonomia differenziata e Pnrr: cosa succederà alla sanità?", sul tema della sanità pubblica, organizzato alla Fonderia Oretea di Palermo.

"Mi si chiede - prosegue - come mai il servizio sanitario nazionale, fiore all'occhiello dell'Italia, oggi sta creando problemi a 60 milioni di persone fra lunghissime liste d'attesa, pronto soccorsi affollati, le problematiche legate alle disuguaglianze regionali, l'impatto economico delle famiglie che oggi addirittura si indebitano o rinunciano alle cure? la risposta è semplice. Noi abbiamo grandi de-finanziamenti cronici. In termini di spesa sanitaria pubblica, se guardiamo in termini di percentuale del Pil, noi siamo passati dal 6,8% del 2012 al 6,2% del 2023 e ci avviamo a scendere sotto il 6%", conclude Cartabellotta. 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza