Passare da una videoconferenza all'altra senza soluzione di continuità è stressante per il cervello, mentre una breve pausa permette di limitare gli effetti negativi. Lo afferma una ricerca condotta analizzando l'attività cerebrale di alcuni volontari da Microsoft, che ha appena introdotto la possibilità di fare 'pause obbligatorie' nel suo applicativo Outlook.
La ricerca è stata condotta su 14 persone, che hanno indossato un dispositivo per l'elettroencefalogramma mentre partecipavano a due diverse sessioni di videoconferenze. In un caso dovevano seguirne quattro da mezz'ora senza intervalli, mentre nel secondo era previsto un break di dieci minuti fra l'una e l'altra. "questi sono i tre risultati principali della ricerca - scrivono gli esperti sul sito di Microsoft -. Le pause permettono al cervellod i fare un 'reset', riducendo lo stress cumulativo dovuto ai meeting. Gli incontri 'back to back' riducono la capacità di concentrarsi e di partecipare attivamente alle riunioni. Anche il semplice fatto di sapere di dover passare immediatamente da una videoconferenza all'altra, infine, fa aumentare i segnali di stress nelle onde cerebrali, fenomeno che non avviene se c'è la pausa".
Per cercare di ridurre il fenomeno l'azienda ha inserito la possibilità di inserire delle nuove impostazioni sui meeting con le proprie applicazione. I singoli utenti possono fare delle scelte per cui di default i meeting vengono accorciati per permettere la pausa, ma anche eventuali organizzazioni possono imporre attraverso il setting delle pause obbligatorie per tutti i dipendenti.
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