Il primo elemento interessante è che
"i fumatori affermano di conoscere i vari prodotti da fumo.
Nella graduatoria, conoscono le sigarette tradizionali, quelle
elettroniche, un po' meno i prodotti a tabacco riscaldato. Il
dato importante è che questa informazione è sostanzialmente
'autogestita', si basa sul passaparola, sul sentito dire, su
quello che il gruppo dei pari comunica. Un esempio classico è
quello che vede il potenziale consumatore rivolgersi a un amico
che li usa per avere notizie. Nonostante l'informazione 'fai da
te' la maggior parte degli utilizzatori di sigarette
tradizionali è convinto che i prodotti nuovi, 'smoke free'
facciano meno danni alla salute. Lo dicono ancora di più coloro
che li utilizzano". Lo spiega Ketty Vaccaro, responsabile area
Welfare e Salute del Censis, in occasione di un'indagine
condotta dal Censis, con il contributo di Philip Morris Italia,
su circa 1.300 fumatori italiani dai 18 anni in su, per
analizzare i livelli di conoscenza e le valutazioni sui prodotti
senza combustione, come le sigarette elettroniche e i prodotti a
tabacco riscaldato. "I consumatori -aggiunge Vaccaro- vorrebbero
saperne di più sui rischi per la salute dei prodotti da fumo,
vorrebbero saperlo da interlocutori istituzionali. Pensano che
fonti come il Ministero della Salute o l'Oms siano attendibili.
Nella maggior parte dei casi ci dicono che il medico ha detto
loro di smettere, in alcuni casi di ridurre il fumo, però solo
il 7% è stato indirizzato a un centro anti-fumo". "La quota
maggiore, 61% - prosegue- dice che vorrebbe smettere di fumare o
di averci provato, i 'duri e puri' che non vogliono smettere
sono meno del 10%. Una piccola quota ha tentato di smettere
passando al prodotto senza combustione. L'impressione è che
sembrino un po' abbandonati a se stessi, credo che abbiano
bisogno di un'informazione istituzionale, di essere sostenuti in
questa decisione, perché smettere di fumare è un processo e c'è
anche un tema di dipendenza da affrontare. Bisogna cercare di
dare concretezza al loro almeno ipotetico desiderio, anche il
passaggio ai prodotti 'smoke' free indica appunto questa
intenzione: avere un prodotto che fa meno male e aiuta a
smettere. Vanno sostenuti ed eventualmente indirizzati su
strategie di riduzione del danno".
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