A settembre un gruppo di donne
colpite da sclerosi multipla vivrà un'esperienza a bordo della
Nave scuola Palinuro, veliero della Marina Militare, nell'ambito
del progetto Esprimo realizzato dall'Università degli Studi di
Verona (Univr), idea sviluppata con Fondazione Tender to Nave
Italia (Ttni), Associazione italiana sclerosi multipla (Aism)
con la sua Fondazione (Fism), e Marina Militare.
Esprimo è ideato dai ricercatori del Dipartimento di
Neuroscienze, biomedicina e movimento di Univr, guidati dalla
prof.ssa Michela Rimondini. I risultati in termini di autonomia,
autostima e riabilitazione psicomotoria del biennio 23/24 con
pazienti tra 18 e 45 anni sul brigantino Nave Italia hanno
sollecitato un allargamento degli obiettivi, e 8 giovani adulte
si imbarcheranno su Palinuro nella prima settimana di settembre.
L'obiettivo è realizzare un percorso avventuroso nella natura
per favorire il processo di adattamento della malattia in
giovani pazienti e monitorare gli aspetti motori, psicologici e
relazionali integrati nell'esperienza sfidante della
navigazione. In parallelo, Univr e Aism monitoreranno processo
di apprendimento, benefici, riflessioni e cambiamenti.
Parametri motori e qualità del sonno saranno monitorati con
sensori indossabili dall'imbarco al termine del viaggio. Si
potrà monitorare intensità e durata del movimento, attività
cardiaca, parametri pressori, ore di sonno, affaticamento
muscolare, e così via.
"Esprimo", sottolinea Rimondini, professore associato di
Psicologia clinica presso Univr, "si occupa dal 2018 di
supportare la resilienza di giovani con sclerosi multipla,
favorendo l'adattamento alla malattia, l'inclusione sociale e
combattendo lo stigma legato alla condizione di disabilità e
fragilità". "Lontano da percorsi sanitari chiusi in palestre in
cui fare esercizi di fisioterapia", afferma il direttore
scientifico Ttni Paolo Cornaglia Ferraris, "l'avventura sul
Palinuro promette vantaggi motivazionali ed emozionali
rilevanti". "Questa iniziativa ha una forte valenza comunitaria:
uno degli obiettivi principali è destigmatizzare la patologia e
la disabilità, sensibilizzando l'opinione pubblica sulle
tematiche che caratterizzano il progetto", evidenzia Jessica
Podda, ricercatrice di Aism e della sua Fondazione Fism.
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