"I dati Istat sono sempre più
preoccupanti, la quota di sovrappeso in Italia è pari al 36,1%
mentre gli obesi sono l' 11,5% con un trend in costante
crescita; si tratta di intervenire a qualsiasi livello per
invertire una pericolosa tendenza che sposta l'interesse del
cittadino consumatore da un cibo sano ad un cibo
'ultraprocessato' foriero di malattie con un costo complessivo
della sanità italiana che si aggira intorno ai 65 miliardi. La
fascia adolescenziale è la più vulnerabile, ma il problema
riguarda tutta la società, prevalentemente quella meridionale e
campana che è assurta di nuovo al primo posto per persone obese
e in sovrappeso". E' l'allarme che lancia Vito Amendolara,
presidente dell'Osservatorio Dieta Mediterranea, presentando la
manifestazione a Caserta dal tema 'La Dieta Mediterranea siamo
noi'", che si articola nei 'Salotti del Benessere', incontri nei
quali saranno affrontati da domani, 10 dicembre, i temi dello
stile di vita e della sana alimentazione.
Al centro della riflessione l'alimentazione e lo stile di
vita mediterraneo, gli alimenti che caratterizzano la Dieta
Mediterranea, i consumi alimentari, ricette e menù, lo spreco
zero e il riciclo del cibo, la riscoperta e conoscenza dei
territori, la sicurezza alimentare, l'etichettatura, la
biodiversità e il rispetto per l'ambiente. L'evento finale si
terrà nella Reggia sabato 14 dicembre. Nei Salotti del Benessere
si avvicenderanno nel Teatro Comunale medici, nutrizionisti,
esperti del cibo su argomenti che di volta in volta hanno
l'obiettivo di accrescere la consapevolezza dei consumatori in
un rinnovato rapporto con il cibo. Nelle giornate del 12 e 13
dicembre il menù della Dieta Mediterranea potrà essere degustato
dalle 20 in diversi ristoranti della città.
"L'Osservatorio - spiega Amendolara - sta sviluppando in
maniera pervasiva
una strategia tesa ad affrontare pragmaticamente con strumenti
adeguati il
grave problema della cattiva nutrizione. La percentuale di
popolazione in eccesso ponderale cresce all'aumentare dell'età
e, in particolare, il sovrappeso passa dal 14% della fascia di
età 18-24 anni al 46% tra i 65-74 anni mentre l'obesità passa,
dal 2,3% al 15,3% per le stesse fasce di età. Negli ultimi 20
anni in Italia il numero di persone con obesità è quasi
raddoppiato, con un +38% raggiunto nel 2023 rispetto al 2003. A
fronte di un aumento generalizzato, a preoccupare è in
particolar modo l'incidenza crescente tra i target più giovani".
Aggiunge Amendolara: "Secondo i dati pubblicati dall''Italian
Obesity Barometer Summit' a preoccupare maggiormente è l'aumento
registrato tra i giovani adulti: nel target 18-34 anni, la
percentuale di persone affette è passato dal 2,6% al 6,6%,
raddoppiando tra gli uomini e triplicando tra le donne, mentre
nella fascia d'età 35-44 anni è passata dal 6,4% al 9,8%. Sono
dati che necessitano di una strategia mirata. Delegare la scuola
ad un intervento di educazione nutrizionale mirato alle future
generazioni non basta e rischia di divenire un alibi, se non si
interviene con decisione sulle famiglie e sull'intera società;
la qualità della vita e la salute dipendono in maniera
prevalente dalla qualità del cibo e dal modo consapevole di
nutrirsi. Il modello alimentare sancito dall'Unesco nel
riconoscimento della Dieta Mediterranea diventa una strada
percorribile e obbligatoria".
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