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Costruiti i muscoli che si auto-riparano

Costruiti i muscoli che si auto-riparano

Contengono 'nicchie' per le cellule staminali

DURHAM, 31 marzo 2014, 23:22

Redazione ANSA

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Le fibre del muscolo auto-rigenerante sono state colorate per osservare la contrazione dopo l 'impianti nel topo (fonte: Duke University) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le fibre del muscolo auto-rigenerante sono state colorate per osservare la contrazione dopo l 'impianti nel topo (fonte: Duke University) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Le fibre del muscolo auto-rigenerante sono state colorate per osservare la contrazione dopo l 'impianti nel topo (fonte: Duke University) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Costruito in laboratorio un muscolo capace di auto-ripararsi: al suo interno contiene delle nicchie dove 'riposano' le cellule staminali pronte a intervenire in caso di danno. Questo muscolo è dotato di fibre molto forti, che si contraggono esattamente come quelle naturali, e presto potrebbe essere usato come modello per studiare nuove cure contro le malattie muscolari. Lo annunciano i ricercatori della Duke University a Durham, nel North Carolina, in uno studio pubblicato sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze (Pnas).

''Il muscolo che abbiamo creato - afferma Nenad Bursac, docente di bioingegneria alla Duke University - rappresenta un importante passo avanti. E' infatti la prima volta che un muscolo ingegnerizzato è in grado di contrarsi con la stessa forza del muscolo naturale'', addirittura 10 volte meglio degli altri muscoli creati finora in laboratorio.
Il segreto della sua forza sta proprio nell'utilizzo di fibre contrattili ben differenziate e mature. Invece la sua capacità di auto-ripararsi, che rappresenta una prima assoluta, si deve alla presenza di un 'kit di emergenza' , ovvero un set di cellule staminali muscolari (le cosiddette cellule satelliti) ospitate all'interno di micro-ambienti (nicchie) creati apposta dai ricercatori grazie alle fibre muscolari ben differenziate.

La capacità rigenerativa del muscolo è stata prima testata in provetta, provocando delle lesioni con veleno di serpente. Gli ottimi risultati sono stati poi confermati dalla sperimentazione sugli animali: le fibre muscolari, impiantate sulla schiena dei topi e visibili attraverso una 'finestrella di vetro', sono state monitorate in tempo reale durante la contrazione e i processi riparativi

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