Un riso di colore rosso e ricchissimo di antiossidanti è stato ottenuto in Cina con una nuova tecnica di ingegneria genetica che permette di trasferire più geni alla volta. La nuova varietà di riso, prodotta da ricercatori della South China Agricultural University, potrebbe aiutare a diminuire il rischio per certe forme di tumore, disturbi cardiovascolari, diabete e altre malattie croniche, e deve le sue qualità a dei pigmenti colorati chiamati antocianine. Lo studio è apparso sulla rivista Molecular Plant.
Finora l'ingegneria genetica era stata utilizzata principalmente per sviluppare varietà di riso ricche di beta-carotene, la molecola che l'organismo usa per produrre vitamina A, ma non per inserire antocianine. In realtà, queste sostanze si trovano in alcune varietà di riso nero e rosso, ma scompaiono nel prodotto raffinato in cui resta solo il chicco, poiché la parte che le contiene viene rimossa.
I pochi tentativi precedenti di introdurre le antocianine nel riso erano falliti, perché il meccanismo biologico che le produce è molto complesso e non esisteva una tecnica efficiente che permettesse di trasferire tutti i geni necessari al suo funzionamento.
I ricercatori, guidati da Yao-Guang Liu, hanno iniziato sequenziando i geni responsabili della produzione di antocianine in diverse varietà di riso. Poi hanno sviluppato una nuova tecnica di ingegneria genetica che consente di trasferire gli otto geni indispensabili nelle due varietà principali: indica e japonica, che è quella più coltivata in Italia.
Il risultato è stato un riso rosso e con un'alta concentrazione di antocianine e antiossidanti. In futuro questo sistema potrà essere usato per trasformare le piante in "biofabbriche" per la produzione di altri nutrienti importanti e sostanze medicinali. Inoltre, si potranno modificare diverse colture, come mais e grano, per ottenere altri cereali rossi.
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