Crescono in strati sovrapposti, proprio come fanno alcune formazioni di roccia calcarea e le barriere coralline: i calcoli renali non sono affatto le strutture omogenee, simili a cristalli, che si sono immaginate per secoli e inoltre possono dissolversi spontaneamente e riformarsi rapidamente. Lo indica la ricerca pubblicata sulla rivista Scientific Reports e condotta dall'Università dell'Illinois a Urbana-Champaign, dal gruppo di Mayandi Sivaguru.
La scoperta potrebbe portare a un tecnica capace di eliminare queste formazioni dall'organismo senza ricorrere alla chirurgia. L'analisi microscopica della struttura dei calcoli renali dimostra che la loro crescita segue uno schema molto simile a quello osservato sia nelle barriere coralline, sia nelle rocce calcaree che si formano nelle sorgenti e negli antichi acquedotti romani.
"Contrariamente a quello che i medici imparano durante i loro studi, abbiamo scoperto che i calcoli renali subiscono un processo dinamico di crescita e dissolvimento che si ripete", afferma Bruce Fouke, uno degli autori della ricerca. "Invece di essere gli inutili agglomerati cristallini che si è sempre creduto, i calcoli renali costituiscono una cronaca minuto per minuto della salute e del funzionamento dei reni di un individuo. Questo - prosegue - vuol dire che un giorno potremmo essere in grado di eliminarli direttamente nei reni del paziente, cosa che la maggior parte dei medici oggi ritiene impossibile".
Osservare nel dettaglio la struttura dei calcoli renali è stato possibile utilizzando tecniche finora impiegate solo dalla geologia, ottenendo coloratissime e straordinariamente dettagliate immagini che catturano la struttura interna di queste formazioni, rivelando l'alternanza di sottili strati di materiale organico e cristallino, interrotti in alcuni punti da cristalli isolati più sporgenti.
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